Bisoli e il riscatto con Larrivey. Mirabelli e il colpevole ritardo

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Il Cosenza vuole giustamente difendere la Serie B: dopo il ripescaggio della scorsa estate, sarebbe davvero delittuoso retrocedere di nuovo. Ma la politica del presidente Guarascio è piena di lacune, le scelte del direttore sportivo Goretti contraddittorie. Bisoli non si era presentato nel migliore dei modi: una sconfitta a Como, ma soprattutto una gestione incredibile dal punto di vista tattico nel derby. Il Cosenza a Crotone è stato un vantaggio per 2-0 e per 3-2, sul 3-2 sarebbe dovuto sparire il pallone, invece è arrivato il pareggio di Maric. Ma il riscatto è arrivato puntuale contro l’Alessandria, in rimonta, grazie al rigore di Joaquin Larrivey, 38 anni ad agosto, tornato in Italia oltre 10 anni dopo la sua esperienza a Cagliari. A Padova le cose stanno andando peggio: Massimiliano Mirabelli è arrivato con il compito di provare a prendere per i capelli la promozione diretta, invece alcune mosse dal suo avvento non hanno fatto altro che favorire il Sudtirol. Per Mirabelli è come se fosse una nuova gavetta, nessuno lo aveva preso in considerazione dopo la parentesi con il Milan. Ma la strategia deve essere vincente e la proprietà che l’ha avallata è responsabile almeno allo stesso modo: come si può ingaggiare un allenatore (Oddo) a partire da giovedì lasciando la squadra in balia delle onde per 48-72 ore dopo l’esonero di Pavanel? Forse Mirabelli pensa che la C sia ancora quella dei suoi tempi, oggi servono idee figlie di una programmazione non improvvisata. Oddo ha esordito con una vittoria, il Sudtirol ha perso e ora è distante 7 punti. La speranza del Padova è che i due punti lasciati al Legnago nel turno infrasettimanale per avere rinviato l’annuncio dell’allenatore non siano decisivi ai fini della promozione diretta. Foto: Twitter Mirabelli