Più semplice a pronunciarsi che a scriversi, salvo uso smodato di copia-incolla o modalità di auto completamento: Blaszczykowski alla Fiorentina ha rappresentato il colpo a sorpresa dell'ultimo giorno di mercato. Due anni fa sarebbe stato “il” colpo di tutto il mercato, quando Jakub era reduce dalla straordinaria cavalcata in Champions League interrottasi solo all'atto finale contro il Bayern, impostosi grazie ai gol del neo juventino Mario Manduzkic e di Arjen Robben. Levare al cielo la Coppa dei Campioni, per quel Borussia Dortmund, sarebbe stato il miglior epilogo di un ciclo che aveva toccato il suo apice con la vittoria di due edizioni consecutive della Bundesliga. Kuba nella stagione cui facciamo riferimento, la 2012-13, mise a segno 14 reti tra campionato e coppe, servendo anche la bellezza di 15 assist: una scheggia, imprendibile.
Poi accade l’imponderabile: il 25 gennaio del 2014, in occasione del match casalingo contro l’Augsburg, il nostro personaggio del giorno si rompe il crociato. Anche i gravi infortuni vanno messi in conto, è vero, ma da quel momento l’avventura di Blaszczykowski al Westfalenstadion imboccò un’inesorabile parabola discendente. Un lungo tunnel fatto di successivi - continui - guai fisici, specie di natura muscolare, che inesorabilmente lo hanno fatto scivolare nelle gerarchie, per quanto Jurgen Klopp fosse calcisticamente innamorato dell’esterno facente parte della nidiata polacca che vedeva in Lewandowski e Piszczek gli altri due esponenti. Tant’è che, al tirar delle somme, nelle ultime due annate Kuba ha messo a referto solo 29 presenze in Bundes, 17 delle quali da titolare. Più altre 16 apparizioni accumulate tra DFB-Pokal, Champions e Supercoppa.
Insomma, il 29enne specialista è reduce da due stagioni trascorse tra infermeria e panchina: ecco perché il Borussia lo ha sbolognato l’ultimo giorno di mercato come un esubero qualsiasi. Paulo Sousa però può vincere questa scommessa, anche perché il ragazzo ha superato senza patemi le visite mediche. Bisognerà lavorare sodo sulla tenuta, per portare il calciatore alla miglior condizione possibile. Tenendo presente che a volte può bastare cambiare aria per ritrovarsi, nuovi stimoli, perché nulla quaestio sui mezzi tecnici di un’ala destra capace realmente di fare la differenza negli ultimi 40 metri.
La Fiorentina lo ha scelto per sostituire Joaquin, tornato finalmente a casa (al Betis Siviglia, dove ora la direzione sportiva compete all’ex dt viola Eduardo Macìa) dopo un tira e molla francamente non entusiasmante. Un’operazione low cost conclusa sulla base del prestito, leggermente oneroso, con diritto di riscatto.
L’infanzia di Jakub, nato a Truskolasy il 14 dicembre del 1985, è segnata da una tragedia devastante: all'età di 11 anni assiste all'accoltellamento della madre da parte del padre, ferita poi rivelatasi mortale. Kuba cresce così con la nonna e si impegna costantemente nel gioco del calcio: si forma nel Raków Częstochowa per poi passare, dopo un breve step nelle giovanili del Gornik Zabrze, al KS Częstochowa con cui debutta in prima squadra nella stagione 2002-03. Due anni più tardi il Wisla Cracovia gli mette gli occhi addosso e nel febbraio 2005 gli fa sottoscrivere un quinquennale. Dopo la vittoria di un campionato e 67 partite complessivamente disputate (con 5 gol all’attivo) in biancorosso, nel 2007 arriva la chiamata del Borussia Dortmund. Sono 253 le presenze accumulate fin qui con la casacca giallonera indosso, 32 le reti segnate, 52 gli assist vincenti forniti ai compagni. In bacheca, oltre ai due menzionati Meisterschale, trovano spazio anche 1 Coppa e 2 Supercoppe di Germania. Mentre a livello di Nazionale maggiore Jakub, dopo l’esordio datato 28 marzo 2006, conta 70 gettoni di presenza e 14 segnature.
Queste le prime dichiarazioni rilasciate da nuovo giocatore viola: “Sono molto contento di essere qui, credo che a questo punto della mia carriera sia sicuramente la scelta migliore per me. A Firenze dovrei avere la possibilità di giocare regolarmente in un campionato molto competitivo, ad alti livelli, e poi la Fiorentina mi darà l'opportunità di giocare in competizioni europee. Per me è una grande sfida, è stato incredibilmente difficile lasciare un posto che per sempre resterà speciale per me. I tifosi del Borussia sono stati fenomenali, se sono rimasto a Dortmund così tanto è soprattutto grazie a loro. Li ringrazio per questi anni, spero di avere la possibilità di salutarli di persona. Su di me c’era lo Schalke? Sì e ha insistito molto, ma per rispetto nei confronti dei tifosi del Borussia non ho mai valutato l’ipotesi di andare nell’altra squadra della Ruhr. Credo ancora che nel calcio e nella vita ci siano cose più importanti del solo denaro”.
Parole significative quelle proferite dall’ex stella del BVB, trasferitasi sotto la Fiesole per tornare a brillare: Firenze aspetta di vedere in azione Kuba Blaszczykowski.
Foto: Twitter Fiorentina