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Boga: “Il Sassuolo la svolta della mia carriera. Il razzismo? Una piaga da debellare”

21.12.2020 | 16:48

Boga FOTO Twitter uff Sassuolo

Jeremie Boga, attaccante del Sassulolo, ha parlato a Le Parisien affrontando vari argomenti, dal suo momento non ottimale, dalla stagione con i neroverdi e tante altre situazioni.

Queste le sue parole: “I miei primi due anni al Chelsea sono stati molto duri. Non è mai facile  allontanarsi da casa in giovane età, stare lontani dalla città in cui sei cresciuto e separarti dai tuoi amici d’infanzia. Ma sono riuscito a integrarmi nel mio nuovo ambiente. Ho imparato molto al a Londra. Stiamo parlando di uno dei migliori centri di formazione in Inghilterra, e anche nel mondo. Abbiamo vinto molti titoli, soprattutto la Youth League nel 2015”.

I prestiti in Europa: “A Rennes ho imparato molto, sono cresciuto e ho acquisito maturità, poi al Birmingham sono stati due anni duri, ho trovato difficoltà ma ho sempre creduto in me stesso”.

La svolta al Sassuolo: “Ho trovato stabilità e si vede nelle mie prestazioni. In neroverde sono stato coinvolto in un progetto a lungo termine. De Zerbi mi dà molta libertà, mi incoraggia a divertirmi in campo. Mercato? È bello sentirsi desiderati. Fa piacere l’interessamento di club importanti ma non devo pensarci, devo fare bene al Sassuolo, poi si vedrà”. 

Sul Covid: “Era il 18 agosto e sono rimasto in isolamento per diverse settimane. Durante le mie prime quattro partite dopo essere guarito ho avuto una sensazione di mancanza di respiro dopo l’accelerazione. Oggi non ho però postumi fisici. È tutto dietro di me. Ma voglio dire che questo virus non è banale. A volte noi giovani vogliamo uscire, fare visita agli amici. Ma devi stare attento e rispettare le distanze. La salute viene prima di tutto e speriamo che passi presto questa pandemia che purtroppo ha causato molte vittime nel mondo”. 

Dove può arrivare il Sassuolo in questa stagione? “La scorsa stagione siamo arrivati ​​ottavi. Puntiamo chiaramente alla qualificazione in Europa League senza porsi limiti”.

Sul futuro: “Sono ambizioso, anche perché ho solo 23 anni. Ho iniziato molto presto, le persone dimenticano un po’ la mia età. Fin da quando ero piccolo aspiro, in particolare, a partecipare alla Champions League. Cerco ogni giorno di essere un po’ meglio del giorno precedente”.

Sul Marsiglia: “È un sogno fin da quando sono piccolo, l’ho sempre detto. Ma non è nemmeno un’ossessione. Se un giorno accadrà, sarò il più felice. Altrimenti, resterò il primo sostenitore dell’OM”.

Cosa pensa di ciò che è successo in PSG-Basaksehir in Champions?
“C’è stato un atto di solidarietà da parte dei giocatori. Hanno detto di no collettivamente. Il razzismo non ha posto nel calcio o altrove. Hanno mostrato la strada. Se tali atti dovessero ripetersi, bisognerebbe adottare, tutti insieme, lo stesso atteggiamento”.

Razzismo in Italia: “Non ho avuto questo tipo di problema. La scorsa stagione il mio ex compagno Alfred Duncan ha subito insulti durante una partita. Ricordo anche Koulibaly ha avuto problemi simili qualche anno fa. Devi essere mentalmente forte per non uscire dal gioco. Forse è un po ‘più marcato in Italia che altrove. Dobbiamo rimanere uniti affinché queste azioni inaccettabili cessino. E’ una piaga da debellare”.

Foto: Twitter Sassuolo