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IL BOLOGNA PARLA SVEDESE CON EMIL KRAFTH: CORSA, GAMBA E DINAMISMO PER “THOR”

02.12.2016 | 09:30

In casa Bologna, nella notte che chiude il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia, brilla la stella di Emil Krafth. Un gol, il primo in maglia rossoblu, per conquistarsi un posto in squadra. Il ragazzo, nato a Stoccolma il 2 agosto del 1994, sgomita da tempo per farsi largo fra i compagni e per convincere Donadoni. Il tecnico dei felsinei è consapevole delle capacità del fluidificante svedese, ma prima di affidargli le chiavi della corsia destra, esige delle risposte considerevoli dal campo. Risposte che, però, ultimamente iniziano ad arrivare. Di recente Emil Henry Kristoffer Krafth, dopo un primo anno fatto di poche apparizioni interpretando quasi il ruolo di comparsa, sta mettendo in mostra tutto il proprio potenziale: personalità, gamba, corsa, polmoni e dinamismo. Tutte doti che il 22enne già possedeva, ma che in Italia finora si erano soltanto intraviste. La sua carriera comincia nel 2010 con il Lagans, club con il quale gioca alcune partite nel campionato di Division 5, settimo livello nazionale, l’equivalente della Prima Categoria nel calcio dilettantistico. Una volta trovato il suo ruolo ideale, quello di terzino, un anno più tardi viene acquistato dall’Öster, militante in seconda serie. Con la formazione della città di Växjö, l’allora 17enne, si mette in luce attirando le attenzioni di diversi addetti ai lavori.
 
A quel punto buttano gli occhi su Krafth Malmö FF e Helsingborg, due dei più celebri e blasonati club di Svezia. Ad aggiudicarsi il promettente calciatore è, però, l’Helsingborg che lo blinda facendogli firmare un accordo triennale. Nel frattempo, il laterale cresce esponenzialmente sotto tutti i punti di vista. Con i Di Röe plasma il carattere, si carica di responsabilità e inizia a inseguire con consapevolezza il sogno di tanti giovani d’oggi. Affermarsi nel mondo del calcio non è affatto facile, non c’è mai un punto d’arrivo. Non è mai detta l’ultima parola, ogni giorno è una nuova sfida e tutti sono perennemente in discussione. Per raggiungere l’obiettivo bisogna crederci, proprio come ha fatto Krafth che, con impegno e abnegazione, il 6 giugno 2012, con i suoi 17 anni e 309 giorni, si toglie anche la soddisfazione di diventare il quinto giocatore più giovane di sempre ad aver vestito la maglia dell’Under 21 svedese. Con l’Helsingborg il duttile cursore si esalta e così è inevitabile la chiamata della Nazionale maggiore nel gennaio 2014, a 19 anni. Il CT Erik Hamrén lo convoca per giocare due amichevoli contro Moldavia e Islanda, per Emil si realizza un altro sogno.
Dopo 76 presenze e 3 gol, con la squadra recentemente retrocessa in seconda serie con Henrik Larsson in panchina, termina l’avventura in Patria per “Thor” (ovvero il Dio del tuono, com’è stato simpaticamente ribattezzato da Masina e da tutti i compagni). Nel futuro c’è l’Italia, precisamente il Bologna che il 21 agosto 2015 lo acquista a titolo definitivo sborsando circa 1 milione di euro. La prima stagione, probabilmente utile in particolar modo per apprendere una lingua totalmente nuova e conoscere uno stile di vita e un modo di interpretare il calcio completamente differente, non è da incorniciare. Il bottino è piuttosto misero, 5 gettoni a causa anche di alcuni problemi fisici (lombalgia e contusione alla tibia). Quest’anno, però, è un’altra storia. Quel destro preciso quanto velenoso che permette al Bologna di calare il poker contro l’Hellas Verona in Coppa Italia, è più che un segnale. È senz’altro di buono auspicio. Krafth è pronto a stupire, definitivamente. Donandoni è avvisato, la Serie A presto avrà un nuovo protagonista. Ne siamo certi.
Foto: Bologna Twitter