Bonucci: “Conte ti entra dentro. Motta? Mi piace quello che sta proponendo. Messi o Ronaldo? Chi non mi faceva dormire era Zapata”

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Leonardo Bonucci , ex difensore di Juve e Nazionale, ha parlato di diversi temi, della nuova Juventus di Thiago Motta e del suo passato sotto la guida di Antonio Conte, oggi sulla panchina del Napoli. Queste le sue parole a Sky: "Thiago Motta ora sta facendo un po' di fatica, ma anche al Bologna era così. Contro squadre che si chiudono dietro faceva fatica. Però la Juventus mi sta piacendo tanto per quello che sta proponendo. Gli manca ancora la zampata dei killer per chiudere la partita. Una squadra che con un nuovo allenatore e tanti giocatori arrivati riesce comunque già a divertire". L'assenza di Bremer? "Lui cambia il reparto, senza togliere niente agli altri. Lui in certe situazioni aiuta, è uno che risolve tanto. Anche prima la Juve prendeva le ripartenze, ma Bremer ti permette di difendere 2 contro 2 con 70 metri di campo, ora è più difficile. Penso che a questo punto Kalulu farà il centrale... Cabal può fare il centrale? Un po' meno, per le caratteristiche che ha". Sarebbe utile intervenire sul mercato a gennaio? "Se capiterà un'occasione, la Juventus sarà obbligata a prendere in considerazione l'idea di portare qualcun altro. Ma Thiago ha fatto vedere di essere bravo coi giovani, magari tirerà fuori un altro jolly". Su Danilo: "Conoscendolo dentro sta soffrendo, ma è un ragazzo d'oro, pulito, è molto intelligente e non ha mai creato problemi. Poi quando non giochi per tante partite si crea un fastidio, è ovvio. Terzino? Non per tutta la partita... Ci ho parlato, gli piace essere più lucido per giocare palla, ma è un grande giocatore e si adatta a tutto". Cosa ricarda di Conte? "Aveva iniziato 4-2-4. I primi due giorni di preparazione sono incredibili. Per me l'inizio con lui è stato traumatico. Venivo dal viaggio di nozze non ero in condizioni ottimali. Il primo allenamento mi fermai con i crampi". Cosa trasmette ai giocatori? "E' puntiglioso. Lui deve trovare la soluzione per vincere. Rispetto al passato il calcio è cambiato, non poteva più adattare il suo modo di fare calcio. Ora vediamo un Napoli completamente diverso che però ha la sua identità. Antonio in tutte le squadre ha sempre portato la sua idea e l'ha fatto velocemente. Lui ti entra dentro, ti entra nell'anima e trova la chiave giusta per farlo. Kvaratskhelia ora gioca dentro il campo, lo ha convinto che sia il modo giusto. La chiave di lettura che ha nel parlare coi giocatori fa sì che i calciatori gli vadano dietro. Anche dal punto di vista motivazionale è incredibile. Va a prendere le risorse più difficili da trovare, dopo 24 ore vorresti già giocare la partita successiva". Messi o Ronaldo? "Quello che mi menava e con cui mi sono divertito è stato Suarez... Lui le prende e le dà senza nessun problema. Il mio incubo che non mi faceva dormire era Zapata... Passavo le notti insonni prima di giocare con lui. Potenza, fisico, era davvero il mio incubo. Poi ho avuto la fortuna di giocare contro Drogba, Messi, Ronaldo, Torres...". Foto: twitter personale