Bonucci: “Gattuso? Non era facile, ogni giorno ci fa capire il peso di questa maglia. Sul derby, Icardi e Romagnoli…”

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Leonardo Bonucci, difensore e capitano del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Milan TV. A seguire le sue dichiarazioni sul momento dei rossoneri in vista del derby contro l'Inter: Sul momento positivo: "Prendiamoci questo grandissimo momento di felicità e trasformiamolo nella voglia di continuare a crescere e migliorare". Sull'arrivo di Gattuso: "Sedersi sulla panchina del Milan, pur avendo lui avuto una grande storia da giocatore rossonero, non era facile. C'erano tante pressioni quando è arrivato, anche troppe per quelle che si merita un tecnico che arriva su una panchina nuova. Però è stato bravo nel calarsi nella mentalità di questa società e a trasmetterci quella che lui aveva acquisito negli anni da giocatore del Milan. E' riuscito a rimettere insieme i pezzi del puzzle. Ora siamo una macchina che va, che però deve essere migliorata in ogni punto di vista". Su Gattuso e i valori trasmessi: "Non smette mai di ripeterci ogni giorno quanto la maglia del Milan sia importante e quanto vada onorata ogni volta che si scende in campo sia in allenamento che in partita". Sulle difficoltà a inizio anno della squadra: "Gli schiaffi che abbiamo preso ci hanno permesso di migliorare e farci crescere soprattutto come uomini. Poi è arrivato Gattuso, che ha saputo unire oltre all'uomo, anche le doti di ogni singolo calciatore. Adesso guardiamo avanti, il passato conta relativamente, solo per i punti in classifica. Se non ci poniamo limiti, questa squadra può crescere e dire tanto negli ultimi 3 mesi". Su cosa ha trasmesso Gattuso: "Quello che mi ha trasmesso sin da subito è stato ciò che ha detto durante il suo primo discorso, in cui ha fatto sentire importante ogni singolo individuo. Credo che da lì sia scattata la molla. Poi c'è voluta qualche partita per mettere insieme e incollare tutti i pezzi, però sin dal primo discorso si era capito che la musica sarebbe cambiata". Sul lavoro quotidiano: "Il lavoro paga sempre e quando provi e riprovi le cose e trovi affiatamento tutto viene più facile. La fase difensiva è migliorata per merito di tutta la squadra, attaccanti e centrocampisti compresi. Per noi difensori è più facile capire i tempi di uscita e di scappata. Va tanto merito al mister per averci messo questa cultura del lavoro". Sulle differenze tra il derby di Milano e gli altri: "Quando lo giochi in casa, giocare il derby a San Siro credo sia diverso che giocare negli altri stadi, perchè hai 60-70 mila persone che spingono per te e ti trasmettono la passione e l'amore per questa maglia. Noi dobbiamo essere bravi a catalizzare queste emozioni per rispondere sul campo e arrivare alla vittoria". Sul derby: "Il derby è una partita a sè, ma noi vogliamo vincere per racimolare punti per la corsa Champions. L'Inter sarà in fiducia dopo aver vinto con il Benevento, ma noi dovremo essere bravi a stare attaccati alla partita, perchè sono sicuro che un gol lo faremo. Il derby è una partita particolare, contano gli attributi che si metteranno sul campo per arrivare alla vittoria". Sull'affetto dei tifosi: "Credo che ai tifosi vada solamente detto grazie per come ci son stati vicini nei momenti peggiori. A inizio anno l'entusiasmo era scemato con i risultati deludenti. Ora il calore e il supporto è aumentato con le ultime prestazioni e gli ultimi risultati. Io ho sempre portato rispetto ai tifosi per i sacrifici che fanno e noi dobbiamo ripagarli". Sugli ultimi derby: "Il derby è una partita a sè, non conta il passato. Lo abbiamo visto nel derby di Coppa Italia, in cui noi arrivavamo da un periodo negativo e invece è stato il derby che ci ha fatto svoltare e che ci ha dato sicurezza, autostima e positività per andare avanti e crescere". Su Icardi: "Icardi è un grande attaccante a livello internazionale. Ci sarà bisogno di una grande fase difensiva di tutta la squadra. Noi come linea difensiva cercheremo di dar meno spazio possibile. All'andata ha fatto una grande partita". Sulla coppia con Romagnoli: "Quando giochi tanto con lo stesso partner impari a conoscerlo e sai dove puoi aiutare l'altro e viceversa. Anche Cristian si è fatto trovare pronto contro il Ludogorets e siamo riusciti a finire la partita senza subire gol". Su Romagnoli: "Alessio ha fatto un grande miglioramento dall'inizio dell'anno. Ha trovato fiducia in sè stesso e ora sta bene. E' uno dei talenti che era in voga in Italia, adesso stiamo costruendo qualcosa di importante e mi auguro che per il futuro della Nazionale continui a migliorare". Sulla condizione psico-fisica: "La testa è quella che muove le gambe. Il mister ci è entrato dentro e ha fatto un grande lavoro sia a livello fisico che mentale. L'autostima e la sicurezza che mostriamo in campo è merito del lavoro fatto sulla testa dei singoli". Sul passato: "Sono molto legato alla famosa teoria del precedente. La mia teoria del precedente dice che sono arrivato alla Juventus facendo il preliminare di Europa League, facendo un anno che è stato difficile. Poi l'anno dopo sappiamo tutti come è andata a finire. Mi affido a questo". Sulla qualità del gioco del Milan: "Si sapeva sin dall'inizio che avevamo qualità per fare grande calcio. Ci mancava il collante per mettere a posto tutti i pezzi. Lo abbiamo trovato con Gattuso e la crescita di ognuno di noi". Su Cutrone: "Patrick ha il talento di chi vuole arrivare e di chi non molla niente. Per fare una grande carriera non deve perdere mai questa caratteristica. A volte prende qualche richiamo, perchè, per la giovane età, guarda al gioco-non gioco. In una squadra quello non è importante, ma andare nella stessa direzione. Quello che mi ha stupito più di tutti in questo momento è Davide Calabria. Aveva bisogno di fiducia e adesso sta dimostrando di essere un prodotto importante sia per il Milan che per l'Italia". Su come si sente ad essere la guida per i più giovani: "Mi sento vecchio (sorride, ndr).a guardare Donnarumma che fa 19 anni. Siamo una squadra giovane e abbiamo ampi margini di miglioramento. E se questo è il Milan di adesso mi diverte pensare a quello che sarà". Se i tanti giovani del Milan potranno essere importanti per la ricostruzione della Nazionale: "Me lo auguro e lo spero vivamente. C'è bisogno di giovani pronti ad indossare la maglia della Nazionale, per competere contro nazionali blasonati che hanno giocatori giovani ma calati perfettamente nella mentalità nazionale ed europea. Prima facciamo questo progresso di crescita e più facile sarà per il Milan arrivare a degli obiettivi e per la Nazionale tornare ad essere la Nazionale a cui tutti portavano rispetto negli anni passati". Sulla società: "La società sta dimostrando grande puntualità e grande correttezza al di là di tutto quello che viene detto all'esterno. Il presidente è presente ogni giorno, anche se vive in Cina". Su Milan-Arsenal: "Sono abituate a sfidarsi su altri palcoscenici. Entrambe le società stanno vivendo un ridimensionamento e un nuovo ciclo. L'Arsenal ha delle individualità importanti soprattutto dal centrocampo in su. Noi dovremo fare la differenza come collettivo e sono fiducioso che potremo mettere in difficoltà una squadra importante come l'Arsenal". Sul tifo del figlio: "Milan o Juve gli interessa poco, basta che lui abbia la maglia del Toro (sorride, ndr)". Foto: Milan Twitter