Bonucci: “Io vittima di bullismo. La fascia da capitano una chiusura del cerchio dopo la parentesi al Milan”
Utilizzare la propria visibilità dovuta al calcio per veicolare messaggi positivi a livello sociale. Un progetto lodevole, sposato di recente da
Leonardo Bonucci, che assieme al giornalista Francesco Ceniti ha firmato un libro sul bullismo intitolato "Il mio amico Leo". Al riguardo, il difensore della
Juventus ha parlato alla
Gazzetta dello Sport: "
Ho intrapreso questa iniziativa per un episodio che mi accadde quando avevo 14 anni, di cui non ho mai parlato. Ero a Viterbo, la mia città, e mi sono trovato in una situazione particolare, minacciato da un ragazzo di due anni più grande. Mi ha spinto e mi ha chiesto di dargli quello che avevo in tasca. Ho avuto la freddezza e il coraggio di non farmi mettere i piedi in testa: sono riuscito a dissuaderlo e a scappare, raggiungendo un gruppetto di amici. L’episodio mi ha segnato, ma ho capito che dovevo crescere: se quel ragazzo mi aveva avvicinato, evidentemente aveva visto in me un punto debole. Lo sport aiuta tanto: se sei bravo, il gruppo ti accetta e questo aiuta a essere più sicuri. Io ad esempio da piccolo ero timido, faticavo a chiedere le cose. La fascia di capitano spinge a dare di più. Sono grato al presidente e a Sarri per aver scelto me, è stata una dichiarazione di stima importante, la chiusura di un cerchio dopo la parentesi al Milan". Foto: twitter Juventus