Bonucci e l’esercito dei doppi ex: il derby di Milano con vista mercato
15.10.2017 | 00:01
È il giorno del derby della Madonnina, il secondo in salsa cinese dopo quello dello scorso 15 aprile, due giorni dopo il famigerato closing che ha portato il Diavolo nelle mani di Li. Inutile sottilizzare sul fascino intrinseco di Inter-Milan, meglio ricordare che la fortissima rivalità non ha impedito alle due società, nel corso dei decenni, di sedersi a tavolino per imbastire e concludere trattative in sede di campagna trasferimenti. Al di là della sfilza di calciatori che, pur non transitando direttamente da una sponda all’altra dei Navigli, hanno comunque indossato in carriera le maglie di ambedue le meneghine. L’ultimo rientrante in questa categoria è Leonardo Bonucci, che l’Inter nel 2005 prese dalla Viterbese in prestito gratuito, con riscatto a 40mila euro, per aggregarlo alla Primavera che vinse subito la Coppa Italia di categoria e la stagione successiva il campionato, grazie ad un rigore in finale di Mario Balotelli, a proposito di doppi ex. Appena 272 i minuti disputati da Leo in prima squadra, prima di salutare definitivamente il nerazzurro nel 2009, ceduto a titolo definitivo al Genoa (che ne girerà subito la metà al Bari) nell’ambito della trattativa che porta all’Inter Milito e Thiago Motta.
Ad ogni modo, il capostipite ad alti livelli fu proprio il mito al quale è intitolato lo stadio, Giuseppe Meazza: tredici anni di Inter (dal 1927 al 1940) prima di passare al Milan per un biennio non indimenticabile. Memorabile resterà la doppia operazione del 2001: Pirlo e Brocchi dall’Inter al Milan, con Brncic e Guglielminpietro a fungere da parziali contropartite al di là dei conguagli. Non contenta, l’anno successivo la Beneamata fa di nuovo harakiri con uno scambio alla pari: accoglie Coco e “sbologna” Seedorf ai cugini. Autogol di mercato clamorosi che ancora oggi alimentano sfottò, unidirezionali ovviamente data l’importanza rivestita dai due luminari del centrocampo, Andrea e Clarence, nello strepitoso ciclo targato Ancelotti. Meno rilevanti gli scambi Simic-Umit Davala e Domoraud-Helveg, più curioso quello tra i due ex gemelli del gol della Samp Pazzini e Cassano nel 2012, significativo quello concluso nel 1982 a titolo temporaneo: Collovati all’Inter, Aldo Serena, Pasinato e Canuti al Milan.
Concludiamo con una bella carrellata di doppi ex generici, a partire da Ronaldo, che fece imbestialire l’ambiente nerazzurro quando, dopo il quinquennio a Madrid, tornò in Italia per vestire il rossonero, per proseguire con Ibrahimovic, Roberto Baggio, Crespo, Vieri, Ganz e il già citato Balotelli. E ancora i vari Vieira, West, Moriero, Favalli, Orlandini, Damiani, Battistini, Bet, Morini, Angelillo, Victor Benitez, la dinastia dei Cevenini, Nevio Scala, Ghezzi, Lorenzo Buffon, Muntari, Silvestre, Destro, Andrea Poli, Amantino Mancini, Panucci, Davids e Morfeo. Chiosa dedicata alle panchine: Giovanni Trapattoni, Ilario Castagner, Gigi Radice, Alberto Zaccheroni e Leonardo hanno guidato entrambe le milanesi, mentre Sinisa Mihajlovic, dopo gli importanti trascorsi tra le file dell’Inter, da giocatore prima e vice allenatore poi, per gran parte della stagione 2015-16 è stato in sella al Milan, venendo poi sostituito dal già menzionato Brocchi.