Borini: “Lasciai Liverpool per sentirmi importante. Roma una bella esperienza. Milan? Peccato per la Champions mancata”
01.03.2021 | 17:38
Lunga intervista quella concessa da Fabio Borini al Tam Saha Magazine, nella quale il calciatore italiano si è raccontato ripercorrendo la sua carriera, fino all’approdo in Turchia, dove attualmente gioca con il Karagumruk: “Il primo provino fu a Bologna. Mi porto il mio primo allenatore, una persona a cui devo tanto e che mi ha sempre motivato. Sono entrato nel settore giovanile con la promessa che sarei diventato professionista a 16 anni, ma non mi fecero il contratto. Così cominciai ad allenarmi col Chelsea, ho segnato in alcune partite di allenamento e mi offrirono un contratto, anche se non avevo 18 anni. La mia famiglia mi fece prendere da solo la decisione e sono rimasto a Londra”.
Sulla Roma: “Non avevo mai giocato in Serie A prima, quella con i giallorossi fu una stagione molto importante. Ero conosciuto come il ragazzo fuggito in Inghilterra, ma volevo dimostrare di non essere scappato e di essere cresciuto tanto. Ero il più giovane della squadra e le cose stavano andando bene, purtroppo abbiamo chiuso la stagione con 56 punti, fuori dalle Coppe. Ho giocato nella posizione che preferivo, è stata una bella esperienza”.
Sul ritorno in Inghilterra: “Mi mancava l’Inghilterra. Poi il Liverpool è il club migliore del mondo secondo me. Non potevo dire no, ho accettato subito. Lo stesso è successo quando mi ha contattato il Milan. Me ne andai al Sunderland perché volevo sentirmi importante, un giocatore chiave per la squadra. Realizzammo un miracolo, centrando una salvezza clamorosa”.
Sul Milan: “Era quello che avevo sempre voluto. Volevo essere un giocatore importante in una grande squadra. Mi sono divertito molto nei due anni e mezzo al Milan, sono riuscito a essere importante. Ho giocato in 8 delle 11 posizioni, praticamente tutte tranne portiere e centrale di difesa. Volevamo andare in Champions e ci siamo andati vicini, molto. Abbiamo giocato finali di Coppa Italia e Supercoppa”.
Sul Karagumruk: “Tutte le squadre in cui ho giocato sono squadre di vertice. Il Karagumruk ha presentato il progetto e mi ha fatto capire che l’obiettivo era l’Europa. Questa convinzione mi ha convinto. Qui ci sono alcuni amici e il lavoro è più semplice insieme a loro. Io sono uno che fa di tutto per raggiungere l’obiettivo che si prefissa. Qui c’è l’ambiente giusto: l’unione porta i risultati, i risultati portano a raggiungere l’obiettivo. Bisogna avere continuità, io cerco di costruirmi una sana pressione”.
Foto: karagumruk twitter