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Dal no del Nizza per Favre al disastro Bosz: è un Borussia Dortmund da museo degli orrori

09.12.2017 | 23:55

“Gli organi di informazione hanno riportato l’interesse del Borussia Dortmund per Lucien Favre dopo la partenza di Thomas Tuchel, il Nizza desidera esprimere la sua posizione pubblicamente e una volta per tutte. E’ normale che un allenatore del suo calibro, dopo l’ottima stagione a Nizza, susciti l’interesse dei grandi club europei come il Borussia Dortmund, arrivato ai quarti di finale dell’ultima edizione della Champions League. Ed è altrettanto legittimo che questa opportunità possa suscitare l’interesse di Lucien Favre. Il Nizza non ha difficoltà a comprenderlo. Tuttavia, data la vicinanza con l’inizio della preparazione (19 giugno), il club non vuole perseguire trattative riguardanti un eventuale trasferimento del suo allenatore sotto contratto fino a giugno 2019. L’interesse sportivo prevale su quello finanziario. Questa decisione è ferma e inequivocabile, è stata compresa dal Borussia e da Lucien Favre, che ha perfettamente compreso e accettato. Il capitolo è chiuso e Favre, con lo stesso piacere che ha sempre dimostrato, continuerà la sua missione a capo del Nizza nella stagione 2017/18″. Da questo comunicato del Nizza, datato 2 giugno, nasce verosimilmente la stagione horror del Borussia Dortmund, che per il dopo Tuchel aveva scelto Favre, reduce dalla cavalcata straordinaria col Nizza conclusasi con la qualificazione per il playoff di Champions (poi perso contro il Napoli), senza però fare i conti con il club della Costa Azzurra. Oste complicato, che alla fine non ha liberato il tecnico svizzero, negandogli la possibilità di tornare dalla porta principale in quella Bundesliga che conosceva già bene dai tempi del Gladbach. I gialloneri della Westfalia, allora, hanno fatto scattare il piano B, guardando in casa Ajax e chiudendo rapidamente con Peter Bosz, allenatore privo di un pedigree rilevante, nessun successo da ricordare.  Scelta nefasta, della quale a Dortmund pagano le conseguenze. Già, perché il Borussia ha perso anche oggi, in casa con il Werder Brema, e in totale nelle ultime 8 giornate di Bundesliga ha raccolto appena 3 punti. In classifica adesso staziona in settima posizione, a ben 13 punti di distacco dal Bayern Monaco capolista ma a sole 3 lunghezze dalla zona Champions. E pensare che, prima del ritorno di Heynckes, il Dortmund era addirittura in testa. Se a questo quadro aggiungiamo la sconfitta estiva in Supercoppa di Germania, sempre contro i bavaresi che all’epoca erano allenati ancora da Ancelotti, e soprattutto la bruttissima eliminazione dalla Champions (appena 2 punti nelle 6 gare della fase a gironi, retrocessione in Europa League agguantata per un pelo), ecco che il disastro Bosz è assolutamente certificato. Neppure la puntualità sotto porta di Aubameyang, 20 gol in 21 presenze stagionali malgrado qualche paturnia di troppo, fin qui ha giovato granché alla causa del Bvb. Nel dopo partita di oggi il tecnico olandese ha chiaramente ammesso le sue responsabilità, magari questa volta scatterà l’esonero (tardivo): sarebbe ora, la depressione alle latitudini del Muro Giallo ha superato il livello di guardia.

Jody Colletti

Foto: geiletore.de