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BRENDAN RODGERS, REDS A LUNGO TERMINE

27.05.2014 | 09:32

“È per me un onore e un privilegio vedermi offerta la possibilità di allungare la mia permanenza in questa società. Sono molto felice di costruire sulla base che abbiamo messo su in questi anni e adesso siamo pronti ad affrontare una nuova fase, che credo sarà eccitante e gratificante. Voglio ringraziare pubblicamente i calciatori e lo staff del Liverpool, che sono stati assolutamente brillanti sin dal mio primo giorno qui e sono grato alla proprietà e alla dirigenza per avermi supportato e perché condividono la mia visione del calcio e le mie idee su come migliorare la squadra. Inoltre ringrazio i tifosi, il cuore di tutto ciò che facciamo. Mi sento ogni giorno onorato di guidare questo club e ringrazio i fans per il continuo sostegno”. Con queste intense e significative parole, il tecnico del Liverpool Brendan Rodgers ha comunicato di aver rinnovato il proprio contratto con i Reds, i quali hanno annunciato una “scadenza a lungo termine”, senza specificarne la durata (pare fino al 2018, come sostenuto dalla stampa inglese). “Sono soddisfatto dell’atmosfera che abbiamo creato, ora abbiamo un gruppo di giocatori molto affamati. Ma ora siamo in una fase successiva: siamo in Champions e il nostro sogno è conquistare la Premier League“, ha concluso in conferenza stampa il 41enne manager nordirlandese. Già, la Premier League. Quella solo sfiorata quest’anno, dopo essere stata in pugno per 35 giornate. Quella buttata al vento a causa della sconfitta interna contro il Chelsea di Mourinho (mai domo, nonostante le speranze di conquista del titolo fossero davvero risicate) a 180 minuti dalla fine e poi consegnata di fatto al Manchester City dopo lo sciagurato 3-3 in casa del Crystal Palace (con i Reds avanti per tre reti a zero a 11 minuti dalla fine del match).
I meriti di Rodgers, che hanno giocato un ruolo fondamentale nella scelta del club inglese di affidargli la squadra ancora per parecchi anni, sono molteplici. Uno su tutti: l’aver riportato gli Scousers in Champions League dopo ben cinque anni di assenza (è infatti datata 2009/2010 l’ultima apparizione nella massima competizione europea dei Reds). Il tecnico di Carnlough, dopo le esperienze nelle giovanili del Chelsea, ha allenato in Championship Watford, Reading e Swansea, portando quest’ultimo in Premier. A notare le sue capacità è stato proprio il Liverpool che, dopo aver dato il benservito a Kenny Dalglish, nel giugno del 2012 lo ha messo sotto contratto, certo di avere a che fare con un top player della panchina. Prima stagione chiusa in chiaroscuro (settimo posto finale), poi l’exploit di quest’anno. Un exploit che ha messo in mostra la contemporanea consacrazione di un tandem offensivo a dir poco micidiale: Luis Suarez e Daniel Sturridge, 52 gol in due in campionato, infinite giocate di rara bellezza e immensa classe e un’alchimia sorprendente che solo Rodgers ha saputo ricreare nella prima linea di Anfield. Ora viene la parte più difficile del suo lavoro e della sua prestigiosa esperienza inglese: confermarsi ad altissimi livelli, sapendo di dover incanalare gran parte delle risorse anche e soprattutto per la prossima edizione della Champions League. Con l’obiettivo dichiarato di portare a casa la Premier League, sognata, accarezzata e poi scippata dai Citizens quando l’esito della competizione sembrava ormai scontato. Rodgers a lungo termine, garanzia di qualità e di successi: il Liverpool può dormire sonni tranquilli.