Brescia, il Comune chiede 600 mila euro di IMU per lo stadio a Cellino. La nota
Il Comune di Brescia ha inviato imposte al Brescia Calcio presieduto da
Massimo Cellino . Questa volta il contendere è legato al pagamento dell’IMU sullo stadio Rigamonti con il Comune che nei giorni scorsi ha fatto arrivare negli uffici di via Solferino un conto da oltre 600mila euro relativo al periodo 2019-2024. Una richiesta motivata da una legge che permette ai proprietari di immobili dati in gestione di chiedere che a pagare l’imposta municipale unica sia chi ne usufruisce. Un riferimento legislativo sul quale però si sarebbero espresse negativamente già alcune commissioni tributarie. La risposta di Cellino non si è fatta attendere, come riporta
Il Giornale di Brescia nella sua edizione online:
“Trovo la situazione grottesca, c’è un limite a tutto. Da quando sono venuto a Brescia non faccio altro che pagare conti e pasticci poco trasparenti di chi ha gestito nel passato il Brescia. E inoltre io non ho avuto altro che imposizioni. - prosegue Cellino - L’amministrazione pubblica ha dei doveri e tra questi ci sono quelli di fare e applicare leggi e regole che siano uguali per tutti. A tutto c’è un limite e l’IMU da parte nostra non è dovuta per un semplice motivo, perché non siamo proprietari del bene e pertanto non ne possiamo disporre da proprietari. Tra l’altro, al Comune basterebbe leggersi 50 sentenze di commissione tributaria nonché di Cassazione”. A stretto giro è arrivata la replica del Comune attraverso una nota in cui si legge: “La società Brescia Calcio ha preso in concessione l’immobile con atto del 19/12/2019, non è stato stipulato quindi un contratto di locazione. In quanto concessionario, il Brescia Calcio è tenuto al pagamento dell’imposta come previsto dall’art. 1 comma 743 della legge n.160/2019. Precedentemente all’atto di concessione del 2019, il rapporto tra le parti era sottoposto a una diversa regolamentazione, in forza della quale il pagamento dell’Imu non era dovuto. - prosegue la nota - Il Comune di Brescia non ha notificato alcun avviso di accertamento, ma solo un avvio del contraddittorio informato ai sensi dell’art.6 bis legge n 212/2000, che è stato inviato dopo aver notificato alla società una richiesta dati – il 19 febbraio scorso – a cui non è mai stato fornito riscontro. Al contraddittorio informato la società contribuente ha provveduto a presentare istanza di adesione. Successivamente, il Brescia Calcio ha presentato alcune deduzioni con le quali ha richiesto l’annullamento della pretesa e/o la rideterminazione degli importi. Attualmente il confronto fra le parti è in corso”. Foto: sito Brescia