BROBBEY, UN VIZIO DI FAMIGLIA

Da anni ormai si sa, una delle migliori squadre nello sfornare giovani talenti è quella dell’Ajax, che quasi annualmente lucida e aggiorna la sua vetrina di giovani promesse. Tra queste ci è finito anche Brian Brobbey. Se in Olanda già da tempo è sotto i riflettori, tanto che lo paragonano a Romelu Lukaku (e lo soprannominano Brobbeast, dall’unione di Brobbey the beast, Brobbey la bestia), in Europa, ed in particolare in Italia lo abbiamo imparato a conoscere nelle ultime settimane. Dopo che nell’andata contro la Roma si era messo in mostra, nella sfida di ieri sera all’Olimpico si è preso la scena. Suo infatti il gol del momentaneo vantaggio dei lanceri dopo appena 3’ minuti dal suo ingresso in campo, inutile ai fini del risultato, ma che ha terribilmente spaventato i tifosi romanisti, che già dopo l’andata temevano il suo talento. Nato ad Amsterdam il 1º febbraio del 2002, ma di origini ghanesi, inizia a giocare a calcio nell’AFC Amsterdam per poi essere presto notato dall’Ajax, che lo fa entrare nel suo settore giovanile nel 2010. Nel percorso che lo ha portato fino alla prima squadra, quello che viene subito in risalto sono i numeri a livello giovanile: 84 gol in 104 partite. Con questi numeri, l’esordio è solo questione di tempo, tanto che arriva nell’ottobre 2020 nella gara casalinga di Eredivisie contro il Fortuna Sittard. Entrato al 66’, impiega solamente 8 minuti per segnare il suo primo gol tra i professionisti. Il 9 dicembre dello stesso anno arriva anche l’esordio da titolare in Champions League nella sfida contro l’Atalanta, finita poi 1-0 in favore della Dea. In casa Brobbey, il calcio sembra essere di famiglia. Brian ha infatti tre fratelli, tutti e tre calciatori professionisti: il più grande, Kevin Luckassen, ha 27 anni e gioca in Turchia con il Kayserispor; poi c’è Derrick Luckassen, anche lui in Turchia ma nelle file del Kasımpaşa, in prestito dal PSV; infine Samuel Brobbey, quattro anni più “anziano” di Bryan, ed attualmente svincolato. In comune con i fratelli ha il fisico statuario. È alto 1,85 centimetri, che gli permettono di avere spesso la meglio sugli avversari e di difendere con abilità palla. A fine anno il suo futuro è già segnato: passerà in Germania, al Lipsia, dove negli ultimi tempi hanno imparato a coniugare il talento con la gioventù, ma sembra aver lasciato un enorme rammarico nella dirigenza e tra i tifosi olandesi, come ammesso dallo stesso direttore sportivo dei lancieri, Marc Overmars al momento dell’annuncio della sua cessione al club della Red Bull: “Siamo molto dispiaciuti e abbiamo fatto di tutto per tenerlo a lungo all’Ajax. Sono deluso ma questa scelta è nei diritti di Brian”.     Foto: Twitter Ajax