Il primo obiettivo, quello del ritorno nella massima serie, è stato centrato. Ora, per il Cagliari di Giulini, l'asticella si alza e prevede il raggiungimento di un altro traguardo: restare più a lungo possibile lì dove i sardi meritano di essere. Dopo un solo anno di cadetteria e un campionato vinto pressoché a mani basse, la dirigenza isolana si guarda intorno a caccia di rinforzi utili alla causa. Giovani di prospettiva, ma anche profili esperti, in grado di garantire quell'affidabilità di rendimento che possa fungere da punto di riferimento per l'intera rosa. Uno su tutti: Massimo Rastelli. Il rinnovo del tecnico di Torre del Greco è un segnale importante, che serve a rilanciare la continuità di un progetto tecnico sempre più ambizioso che ha alla base le idee vincenti di chi questo ambiente lo conosce ormai fin troppo bene. E anche sul versante giocatori qualcosa inizia a muoversi. Nelle intenzioni del club rossoblù c'è da aggiungere qualche tassello importante soprattutto nella retroguardia, perforata 41 volte in 42 partite di campionato. Una media praticamente di un gol subito ogni incontro, che però andrebbe a peggiorarsi trovandosi di fronte gente del calibro di Higuain, Dybala e Icardi. Ecco dunque il nome che non ti aspetti, quello altisonante, che fa sognare la tifoseria e fa stupire gli addetti ai lavori: Bruno Eduardo Regufe Alves, per tutti Bruno Alves. Centrale portoghese classe 1981, 189 centimetri di altezza e una carriera da primattore. Un profilo di livello internazionale, fisicamente integro, tant'è vero che farà parte della spedizione francese di Fernando Santos per i prossimi Europei in Francia.
I numeri parlano da soli. Bruno Alves ha collezionato quasi 400 presenze con le squadre di club (396, per la precisione), oltre a 117 apparizioni con la maglia della Nazionale. E il suo personalissimo palmarès farebbe invidia a tantissimi colleghi: 4 scudetti, 1 Coppa di Portogallo e 1 Supercoppa con il Porto, 2 scudetti e 1 Coppa di Russia con lo Zenit, 1 scudetto e 1 Supercoppa con il Fenerbahçe. Portogallo, Russia, Turchia: ovunque sia stato, eccezion fatta per le gavette che rispondono ai nomi di Aek Atene, Farense e Vitoria Guimaraes, ha alzato al cielo qualche trofeo di grande rilievo. Nella sua ultima stagione 41 presenze da titolare e 1 gol proprio con i Canarini Gialli, con cui ha il contratto in scadenza. Centrale possente, che ama spingersi in avanti sui calci piazzati, come testimoniano le 14 marcature messe a referto nel quinquennio con i Dragoes. Pochissime amnesie, molta solidità, il classico leader della terza linea che infonde sicurezza a tutta la squadra. Insomma, un tassello che è meglio avere dalla propria parte che contro. In questa direzione lavorano senza sosta Giulini e il ds Capozucca, pienamente convinti di essere sulla strada giusta del colpaccio a parametro zero. La testa del diretto interessato è rivolta esclusivamente alla kermesse del Vecchio Continente che avrà inizio tra nove giorni, con un girone sulla carta abbastanza morbido ma che nasconde mille insidie (Austria, Turchia, Islanda) e che potrebbe regalare - pronostici alla mano - lo scontro proprio con l'Italia agli ottavi di finale. Quell'Italia che ritroverebbe tra poco più di un mese, per quella che sarebbe l'ultima grande parentesi di un'esperienza professionale da primo della classe.
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