Buffon: “Abituati a Conte, che ci faceva cazziatoni terribili, Allegri ci parve un angelo”
Gigi
Buffon ha dato alle stampe la sua autobiografia,
Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi, realizzata con il supporto di Mario Desiati e pubblicata da Mondadori. Nell'intervista rilasciata oggi al
Corriere dello Sport, il campione del mondo ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera e della sua vita, tra trionfi,
difficoltà e momenti di fragilità interiore. Tra i vari argomenti trattati, Buffon si è soffermato anche sulle differenze tra Antonio
Conte e Massimiliano
Allegri, due tecnici con cui ha condiviso importanti esperienze. Qual'è l'allenatore più forte che ha avuto?:
"Sono stato fortunato. Ho avuto i sergenti: Scala, Capello, Conte. Quelli che scuotono i calciatori. E ho avuto gli psicologi, quelli che li calmano: Ancelotti, Allegri". Ha poi successivamente raccontato un aneddoto che lo lega a Lippi:
"Avevo fatto una partita strepitosa, una sequela pazzesca di parate, cadere rialzarsi, cadere rialzarsi. Capello mi convoca. Mi fa vedere il filmato della partita. E mi dice: Gigi, proprio non ci siamo. Ci rimasi malissimo". Differenza tra Conte e Allegri:
"Abituati a Conte, che ci faceva cazziatoni terribili, Allegri ci parve un angelo. Alla vigilia di una partita, sulla lavagna degli schemi scrisse solo: 3. 'Siete tre volte più forti degli avversari. Ora andate in campo e vincete'". Lippi che tipo era?: "Una via di mezzo. Dopo il fallimento ai Mondiali in Sudafrica ci disse: “La colpa non è vostra. La colpa è mia, che sono così coglione da aver portato ai Mondiali proprio voi”.
Ma chi tra loro è l’allenatore più forte?: "Ognuno è l’uomo giusto in un determinato momento. Quando ho saputo che Conte sarebbe andato al Napoli, ho detto: quest’anno il Napoli arriva o primo o secondo".
Foto: twitter Juve