Buffon: “Sì, a marzo in Nazionale ci sarò. Szczesny si fa chiamare Tek? Nome e cognome impronunciabili! Insigne con la Svezia…”
27.02.2018 | 00:25
Ospite di ‘Tiki Taka’ su Italia 1, Gigi Buffon ha rilasciato tra le altre queste dichiarazioni: “Se ho visto Cagliari-Napoli? No, l’ho seguita dal telefonino e mi sembra che non ci siano stati molti problemi! Che cos’è una parata dopo oltre 20 anni di carriera? E’ un brivido che ti percorre tutto il corpo, dalla testa ai piedi, e viene immediatamente riconosciuto dal pubblico che esplode in un boato d’ammirazione. Di Biagio ha detto che in Nazionale a marzo ci sarò? Non c’è da aggiungere niente alle sue parole, se non il senso di responsabilità e di attaccamento che mi sentivo di manifestare ancora alla Nazionale, in questo momento di transizione, in un momento nel quale c’è un ciclo di amichevoli, di partite sicuramente delicate. Pensavo di andare in vacanza qualche giorno con la famiglia, però penso che quando la Nazionale ha un piccolo bisogno, ha una piccola necessità, è giusto rispondere presenti e non disertare, consapevoli del fatto che poi da giugno verranno fatti altri tipi di discorsi. È una forma di fedeltà e responsabilità, perché poi al di là di quello che sarà il mio futuro da giugno in poi, è una spedizione nuova, che si sta accingendo a partire e le prime gare non si possono affrontare con la massima serenità, perché incontri subito Messi e compagnia, poi vai in Inghilterra, magari se c’è anche qualche giocatore esperto che può dire la parola d’aiuto o fare un gesto di conforto, o mettere a disposizione la propria esperienza, credo che magari inizialmente possa anche fare bene. Nei panni del ct avrei fatto giocare Insigne in Italia-Svezia? Posso dire solo che mi ha colpito la sua maturità, dopo la partita non ha fatto dichiarazioni, non ha detto niente riguardo alle scelte del Ct. Se è vero che io Szczesny siamo molto amici? Sì, siamo veramente molto amici, siamo molto legati perché alla fine abbiamo creato un’unione, una collaborazione stupenda, si vede anche in campo perchè Tek ogni volta che gioca è protagonista in positivo, ci ha regalato tantissimi punti, ci ha permesso di essere ancora lì vicino al Napoli. Perchè lo chiamo Tek? Lui si vuol far chiamare Tek, perché tra nome e cognome ecco penso siano impronunciabili entrambi, ha trovato una forma per aiutare un po’ tutti. Il rinvio di ieri e cosa ci siamo detti con Toloi? Al di là del tempo, dato che magari si poteva aspettare, diventava veramente pericoloso per l’incolumità dei 22 in campo, si scivolava ogni tre passi. Poi anche per la gente che era sugli spalti, non volevamo farla attendere magari un’altra ora, ora e mezza, perché la neve stava cadendo in maniera copiosa. Non c’era la prospettiva che potesse smettere da un momento all’altro. Se c’era bisogno di coprirsi la bocca con la mano per dire queste cose? Ma no, con Toloi stavamo parlando della partita col Borussia Dortmund perché li avevo seguiti”.
Foto: Twitter Nazionale italiana