Buffon: “Razzismo? Lo stadio viene considerato un porto franco. Il percorso è molto lungo”

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Gianluigi Buffon, capo delegazione della Nazionale italiana, è stato ospite su Rai 2 da Cattelan. L'ex portiere e leggenda del calcio italiano, ha parlato anche del tema razzismo. Queste le sue parole: "Lo stadio viene un po' considerato un porto franco in cui ognuno può sfogare le proprie frustrazioni, il che è molto particolare. Il percorso per battere il razzismo è lungo ma è partito da parecchio tempo e qualche risultato positivo si è visto - dice Buffon -. Ogni tanto si ricade in qualche errore e polemica. L'importante è che se si sbaglia lo si faccia in buona fede e senza voler realmente ferire qualcuno perché a quel punto sarebbe molto grave. In linea di massima negli stadi e in molti ambiti sportivi dove c'è competizione si cerca di destabilizzare l'avversario e renderlo più 'nudo', colpendolo in un nervo scoperto. Questa è una sorta di scorrettezza perché nello sport dovrebbe vincere chi è migliore, non chi adopera dei mezzucci per crearsi dei vantaggi". Buffon parla anche delle parole di Osvaldo degli ultimi giorni, sulla depressione: "Ognuno di noi ha una propria vita privata, una propria intimità e sensibilità e conduce una vita al di là della luce dei riflettori che può dare soddisfazioni o farti soffrire. Analizzando la situazione di Osvaldo mi fa piacere che abbia espresso questa sua difficoltà, perché spesso le persone si chiudono in sé stesse e poi implodono. Ha fatto il primo passo per poter guarire". Foto: sito FIGC