Buffon: “Restiamo a casa, troviamo il nostro equilibrio. Mai pensato di fare altri sport. Musica? Sono un nostalgico”
Gianluigi Buffon, in questo momento di emergenza, ha parlato in collegamento Skype ai microfoni di Juventus TV:
"Nei momenti di difficoltà mondiale io prospero. La mia incoscienza in questi momenti mi fa stare bene, l'essere umano si abitua facilmente alle situazioni nuove. Dopo i primi due-tre giorni in cui si dovevano prendere le misure con moglie e figli, adesso ho trovato i miei spazi e ci sto bene. Cucina? Me la cavo, riesco a spadellare bene quando serve. La mia ricetta unica è storica, dal 95', è penne al sugo e tonno, la difficoltà sta nell'assemblare gli ingredienti e fare sprigionare i loro sapori. La cucina si appoggia sulla fantasia come in molte cose della vita. Il ritorno alla Juve? Naturale. Ho passato un anno bello a Parigi, forse mi ci voleva, ma i contatti con la Juve e con i dirigenti ci sono sempre stati. Posso svelarvi, però, che da bimbo d'inverno andavo a Udine dai miei cugini che erano juventini matti. In quegli anni, fino ai 7, mi ero innamorato di Trapattoni alla Juve perché fischiava, quando andò via all'Inter ho tentennato. Poi cominciai a seguire il calcio di provincia, tifando Pescara, Como, Avellino, guardavo il Campobasso. Poi il Genoa che mi ha trascinato al grande calcio. Il Trap comunque in quegli anni alla Juve mi aveva folgorato. Le manone di Szczesny o i riflessi di Pinsoglio? Se voglio fare questo lavoro, le manone di Szczesny mi rassicurano tanto. Il sinistro di Chiellini o il destro di Bonucci? Tante cose di Chiello e il destro di Bonucci. Superman o Batman? Ho fatto una vita da Superman e non mi sono trovato male, non sono curioso delle altre vite, son contento della mia. Musica? Sono un nostalgico, vado a ritroso. Sono affezionato a Mina, Celentano, Battisti, Zucchero, Vasco Rossi, Ligabue, Biagio Antonacci. Qualche volta canticchio canzoni che mi ricordano la giovinezza. In questo momento la canzone più adatta per trasmettere positività, per il titolo, è Pensiero stupendo. Altri sport? No, il mio amore per il calcio spegneva tutti gli altri. L'altro giorno facevo una riflessione semplice parlando con una persona che mi chiedeva se continuerò: 'sai perché non sto smettendo? Perché sto bene e per aver rispetto dei sogni di Gigi bimbo, che devo rispettare'. Mi avessero detto quando ero bambino che avrei giocato anche in Lega Pro, mi sarei emozionato, quindi oggi devo avere rispetto di quel bimbo sognatore. Restiamo a casa il messaggio? Sì, anche se io sono facilitato perché col mio lavoro posso rimanere a casa per 20-30 giorni. Ho un giardino e questo mi facilita. Per chi vive in città diventa un po' più complicato. Però il rispetto degli altri in questo momento deve prevalere. Da questa situazione, come in tutte quelle più complicate, si esce più uniti come popolo. Sto respirando aria buona a Torino, non c'è rumore, è anche bello vivere in una dimensione diversa. Imparando a gestire il tanto tempo a disposizione, secondo me si riesce più maturo. L'adrenalina è quando fai cose che non potresti fare. In Juve-Inter fa gol Dybala fa sì che vai ad abbracciarti, pur esponendoti a dei rischi, ma non ci pensi. Non c'è niente di più bello di vivere determinate emozioni. Film, il mio preferito: 'Le ali della libertà'. Libro: 'Intervista col potere'. Serie: seguo Peppa Pig con mio figlio (sorride, ndr). Una cosa che non ho mai detto? Il mio excursus da tifoso non lo avevo mai detto". Foto: Juventus Twitter