Buffon: “Nessuna ruggine con la Juventus. Futuro? Magari in Federcalcio. Sulla Nazionale…”
19.10.2018 | 10:32
Alla Gazzetta dello Sport Buffon ha confermato che con la società Juventus non c’è stata alcuna ruggine: “Di sicuro con me non c’è stato nulla di ruvido. Questa settimana ero in Italia, ho telefonato ad Andrea e mi ha dato il permesso di allenarmi tre giorni alla Continassa. Sorpreso dall’addio di Marotta? Dalla tempistica. Quanto di buono ha fatto Marotta è sotto gli occhi di tutti, ma la Juve è così: programma, svecchia e rinnova per vincere ancora. Futuro? In tv posso andarci, ma non come primo impegno. Tengo aperte le altre due strade. Quando avevo deciso di smettere, prima del Psg, avevo cominciato a parlare per un eventuale ruolo in Federcalcio. Potrei riconsiderarlo in futuro, ma bisognerà valutare il contesto, le persone e le reali possibilità di fare cose utili”.
Sulla Nazionale dopo la Svezia: “Gigi Di Biagio mi telefona e mi dice che ha bisogno di me per le due amichevoli. Anche se era un momento difficile, per amicizia e senso di responsabilità io ho risposto di sì. Ma a quel punto sono state dette cose vergognose, mi hanno fatto passare per l’imbucato alla festa, per il vecchio che si aggrappa alla poltrona. In tutto il mondo mi vedevano con orgoglio, per come rappresentavo l’azzurro, e la critica parlava solo della necessità di rinnovare. A darmi rabbia non erano le cose su di me, ma che addetti ai lavori non si rendessero conto che per risollevarsi c’era bisogno del giusto mix tra giovani e giocatori esperti. I progetti sui giovani spesso diventano alibi per allontanare la pressione della vittoria. Noi siamo l’Italia e dobbiamo sempre giocare per vincere! La maglia azzurra che ho portato per 25 anni, gloriosa ed emozionante, merita rispetto. In Nazionale devono andarci sempre i migliori, a prescindere dall’età. Come quando contestavano Thiago Motta… Thiago ha vinto due Champions, giocava nel Paris Saint Germain con Verratti. Il problema era Motta? Mi sembrava di impazzire… Semmai gli altri 22… Per vincere servono esperienza, personalità, carisma. E allora, per orgoglio e dignità, anche a costo di sembrare superbo, mi sono fatto da parte. A Mancini, molto carino, che mi ha chiamato per chiedermi una disponibilità in caso di grande emergenza, ho detto sì, ma non ce ne sarà bisogno. Dietro a Donnarumma ci sono Perin, Sirigu, c’è Cragno che sta crescendo, tornerà Meret… Io in Nazionale? Possibilità nulla“.
Foto: sito ufficiale PSG