Buffon: “Scommettere di per sé non è reato. Si parla di ludopatia a sproposito”

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Gianluigi Buffon, Capo Delegazione della Nazionale, ha rilasciato una intervista al settimanale Sette ed è tornato su quanto accaduto nel mese di ottobre, quando le forze dell'ordine si presentarono a Coverciano per presentare un avviso di garanzia a Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo in merito a una inchiesta sulle scommesse illecite: "È un tema molto delicato. Credo sia sbagliato criminalizzare e non fare dei distinguo. Scommettere di per sé non è reato, gli stadi stessi e le trasmissioni sportive sono pieni di pubblicità di App di questo genere e lo Stato incentiva il gioco. Se invece un calciatore scommette sul calcio va incontro a punizioni che giustamente devono essere inflitte; ma se scommette sulla pallavolo, sul basket, sulle corse dei cani…non sta commettendo alcun reato. Quando si parla di ludopatia, la cosa peggiora: la ludopatia non è un problema di quanto spendi, ma del tempo che dedichi a questa attività. E questo dobbiamo spiegarlo ai ragazzi: non è che se si fanno continue scommesse da 1 euro trascorrendo ore e ore davanti alla App, allora è un tutto ok; mentre se uno spende 1 milione in un’unica occasione allora è ludopatico. Possiamo dire che è un cretino, va bene; ma la patologia nasce dalla dipendenza, la continuità con cui si fa una cosa. Ci sono passato anche io venendo infangato senza aver commesso nulla: quando le cose si chiariscono, ci si dimentica di spiegare e chiedere scusa e si lasciano le persone con un’etichetta addosso". Foto: Instagram Azzurri