Da ieri è ufficiale: Emanuele Calaiò è un giocatore del Napoli. Quello dell'Arciere è un ritorno, una scelta di cuore, in quel Napoli che aveva trascinato dalla Serie C1 alla A, con 44 gol. Vi abbiamo raccontato passo dopo passo la trattativa tra i partenopei ed il Siena di Mezzarona, che sta uscendo fortemente rivalutato dopo questo mercato. Via bbiamo raccontato in anteprima dei primi contatti, dell'inserimento del Palermo, città dove è nato il calciatore, della lunga volata tra le due società. Ma alla fine l'ha spuntata Bigon. Calaiò torna a far cantare il San Paolo, quattro anni e mezzo dopo il divorzio consensuale, che si è trasformato da addio in arrivederci. Emanuele, 31 anni appena compiuti, ha iniziato la carriera nelle giovanili del Torino. Proprio i granata, avevano tentato un inserimento dell'ultima ora tra Napoli e Palermo, ma Cairo e Petrarchi si sono mossi troppo tardi. A Torino dal 1999 al 2002, Emanuele colleziona 20 presenze e 3 gol, prima di vestire le maglie di Ternana e Messina. Nel 2003, passa in prestito al Pescara, dove contribuisce alla promozione in B degli abruzzesi con 28 reti. Nel 2005 l'approdo al San Paolo, dove viene acquistato in compartecipazione dal Napoli. Esordisce tardi in Serie A: il 26 agosto 2007, in Napoli-Cagliari (0-2), gara in cui gioca titolare, venendo sostituito nell'intervallo da Zalayeta. Nel 2008 passa in compartecipazione al Siena, che due anni dopo esercitano il riscatto dell'altra metà. Con la maglia bianconera segna 50 reti, diventando il miglior marcatore di sempre con la maglia senese. Emanuele ha lasciato un solco indelebile nella storia della società, diventando un idolo assoluto all'Artemio Franchi. I tifosi non avranno gradito la cessione. Quelli del Napoli sì, che potranno tornare presto ad intonare cori per Emanuele. Della serie "ci eravamo tanto amati"... ed ora potremo riabbracciarci.