A Perugia non c'è soltanto l'industria dei Baci (Perugina, chiaramente), ma anche quella delle favole. Ragazzi(ni) lanciati in prima squadra, quasi a loro insaputa, e subito proiettati sulle copertine di tutte le prime pagine. Era capitato recentemente ai connazionali Zebli e Drolé, ceduti quasi subito rispettivamente a Genk e Antalyaspor per misurarsi nei massimi campionati di Belgio e Turchia. Adesso alle latitudini del “Renato Curi” brilla la stella di Christian Oulai Kouan, altri sentiti ringraziamenti alla Costa d’Avorio, la terra che gli ha dato i natali prima di trasferirsi in Francia con i genitori, salutati due anni fa per raggiungere altri familiari in Italia e inseguire il suo sogno. Diciotto anni compiuti lo scorso 20 dicembre, 2 gol in 2 partite, le sue prime in una prima squadra, perdonate il gioco di parole. Tutto nel giro di una settimana da urlo. Sabato scorso, all'esordio assoluto tra i Pro in casa contro l’Entella, una spaccata sotto misura e poi quella corsa pazza per correre in panchina ad abbracciare Roberto Breda, che gli aveva regalato la gioia del debutto inaspettato. Il secondo exploit ieri, nel blitz dei biancorossi all'Adriatico di Pescara: un preciso colpo di testa, da attaccante consumato, che non ha lasciato scampo a Fiorillo. Un impatto dirompente nel calcio vero, quasi banale parlarne come di un predestinato. Ma attenzione, e qui viene il bello, perché non vi stiamo narrando le gesta di un centravanti, bensì di un centrocampista dallo spiccato vizio del gol. Una mezzala che può fare anche il trequartista, l’interno ma anche agire da esterno offensivo. Almeno per ora, dato che la giovanissima età e il fatto che il suo talento, ancora grezzo, possa essere forgiato a dovere – al pari del suo carattere spesso irruento in campo - inducono a lasciare aperta qualsiasi porta dal punto di vista della collocazione tattica. E chiariamo un concetto: oltre alle due marcature, prestazioni di qualità e quantità, accelerazioni, palloni recuperati e inserimenti in zona gol, con la massima disinvoltura. Ebbene, fino a qualche mese fa il nostro personaggio del giorno militava nella Vigor Perconti, compagine dilettantistica che da anni nel Lazio detta legge a livello juniores (la prima squadra gioca invece in Promozione), un vero punto di riferimento per tutto il calcio giovanile del centro Italia. E con quella maglia, blaugrana come quella del Barcellona, aveva incantato tutti, mettendo a segno la bellezza di 17 reti in 30 presenze, decisive ai fini della conquista dell’ennesimo titolo di categoria. I numeri di Christian per il momento finiscono qua, ma se il buongiorno si vede dal mattino avremo modo di tornarci presto per aggiornare il quadro. Gli scout del Perugia, dopo averlo tenuto sott’occhio costantemente, gli hanno fatto svolgere un provino e l'area tecnica capitanata da Roberto Goretti non se l'è lasciato scappare, investendo una manciata di euro, circa 10mila (una stella cometa nel calcio dei 100-150 milioni facili), per strapparlo alla concorrenza di Roma e Nizza. I primi mesi in Primavera, agli ordini di Luciano Mancini, poi una sorta di miracolo di Natale posticipato: Kouan aggregato in pianta stabile alla prima squadra e subito, alla prima gara utile dopo la sosta invernale, il lancio in orbita. “Ha grande personalità, parla poco, è già molto maturo per la sua età ma può e deve migliorare. Un ragazzo del 1999 che entra da 10 giorni e segna due gol, beh, vuol dire che è bravo. Gioca, ci crede e quando attacca la porta lo fa per far male agli avversari”, queste le parole proferite ieri sera da Breda, che si gode la sua intuizione che - guarda caso - è coincisa con due vittorie consecutive che hanno consentito al Grifo di spiccare un grande salto in classifica: dai margini della zona playout al forte odore di playoff. E con un Kouan così, nella seconda parte di stagione, vietato mettere limiti alla provvidenza.