CORSA, SOVRAPPOSIZIONI E QUALITÀ: JOÃO CANCELO, IL NUOVO ESTERNO TOTALE NERAZZURRO
20.08.2017 | 09:25
João Cancelo per Spalletti, grazie a Kondogbia. In pochi, verosimilmente, avrebbero pensato che sarebbe stato agevole disfarsi del più grande flop dell’epoca recente nerazzurra. Già, perché il Geoffrey (non) ammirato nei due anni a Milano è stato il lontano parente di quello che, nella primavera del 2015, convinse l’Inter a impegnarsi per una cifra di poco inferiore ai 40 milioni pur di vincere il derby di Montecarlo con il Milan. Prima di aver fatto bene al Monaco, Kondo si era distinto – eccome – anche tra le file del Siviglia. A quei tempi risale probabilmente l’infatuazione calcistica di Marcelino (che all’epoca il Siviglia lo aveva appena lasciato per approdare al Villarreal) nei confronti del prestante centrocampista francese. Un’infatuazione tale da indurre il Valencia a rifiutare i 30 milioni che il Tottenham (sempre alla ricerca di un sostituto di Walker) aveva messo sul piatto per João. Gli uomini mercato di Peter Lim avevano infatti memorizzato, nell’ambito dei discorsi avviati in occasione della trattativa Murillo, che l’unico modo per mettere le mani su Kondogbia era collocare Cancelo sull’altro piatto della bilancia. Un’operazione interessantissima che vi abbiamo anticipato a partire dal 13 agosto, riferendovi che le due società avevano iniziato a lavorare ad uno scambio di prestiti con riscatti stabiliti. Un affare in merito al quale vi abbiamo raccontato veramente tutto nei dettagli, incluso il fondamentale accorgimento (percentuale del 20% a favore dell’Inter sulla futura vendita di Kondogbia) per colmare in prospettiva le differenti quotazioni dei due cartellini (Cancelo valutato poco meno di 35 milioni, Kondogbia tra i 27 e i 28). Con l’avvento di Cancelo, che in questa sessione era stato seguito approfonditamente anche dalla Juve poi fattasi scavalcare, la società milanese completa il restyling delle corsie difensive, dal momento che sull’out di sinistra all’esito di una lunga trattativa era arrivato l’agognato brasiliano Dalbert: sulle fasce quest’anno si parlerà il portoghese. In realtà, nelle valutazioni dello staff tecnico capeggiato da don Luciano da Certaldo, João può assicurare più varianti anche all’interno della stessa partita, potendo fungere non soltanto da terzino destro ma anche da esterno alto nel 4-2-3-1 di Spalletti. Un interprete buono per ogni vestito tattico, tant’è che da ala del 4-4-2 lo ha schierato Marcelino venerdì sera, all’ultima da titolare, nel vittorioso esordio in Liga contro il Las Palmas. Al termine dell’incontro hanno fatto ben presto il giro del web le lacrime di Cancelo, congedatosi tra mille emozioni da un Mestalla che gli ha riservato una meritata standing ovation. Il giusto tributo nei confronti di chi, nell’arco di un triennio mediocre dal punto di vista dei risultati di squadra, ha evidenziato una crescita personale esponenziale. Motorino instancabile sul versante di competenza, il ventitreenne specialista lusitano saluta la Spagna dall’alto di uno score che parla di 91 presenze, 4 gol e 9 assist nelle varie competizioni. In questi tre anni, oltre a raddoppiare il suo valore (tra prestito e riscatto il Valencia versò circa 16 milioni al Benfica, una delle classiche operazioni di Jorge Mendes con società a lui vicine), il laterale portoghese si è anche guadagnato la Nazionale maggiore (dove duella con Semedo e Soares per una maglia da titolare), approdo naturale dopo essere stato protagonista in tutte le rappresentative minori del Portogallo, con ben 74 presenze e 3 reti all’attivo dall’Under 16 all’Under 21, indossando la cui maglia ha disputato anche i recenti Europei di categoria. Sin qui sono 5 le apparizioni raggranellate da João con i campioni d’Europa in carica, esibizioni impreziosite da ben 3 segnature sia pur contro le modeste Gibilterra, Andorra e Far Oer. Nato a Barreiro, il 27 maggio del 1994, João Pedro Cavaco Cancelo si è accostato al mondo del calcio entrando all’età di 8 anni nel vivaio della locale Barreirense, per poi trasferirsi nel settore giovanile del Benfica nel 2007. Trafila ultimata dapprima con l’ingresso nella formazione B (51 presenze, 2 gol e ben 18 assist a referto) e poi, nella stagione 2013-14, con la promozione in prima squadra, appena in tempo per timbrare 2 presenze e festeggiare la vittoria del campionato e della Coppa nazionale. Fisico asciutto, longilineo e scattante (182 cm per 66 kg), Cancelo si connota per la propensione ad offendere e la grande capacità di corsa, costantemente impegnato a cercare il fondo, giocando sulle sovrapposizioni, o l’inserimento in area di rigore. Munito di un buon dribbling e utilissimo nel contrasti, tatticamente può ancora crescere in fase difensiva: a tal fine l’esperienza italiana non potrà che essergli utile. L’Inter si è assicurata un talento vero, una sorta di “esterno totale” per il presente e per il futuro, quinto colpo di un mercato intelligente finora estrinsecatosi negli acquisti di Skrinian, Borja Valero, Vecino e Dalbert. Puntelli importanti rispetto ad una base che, evidentemente, non era poi così male. Già nelle prossime ore Joao Cancelo dovrebbe raggiungere Milano per i passaggi formali, la Scala del calcio lo aspetta.
Foto: sito ufficiale Valencia