Caos Trapani, il comunicato dell’AIC: “Società non in grado di organizzare gli allenamenti”
23.09.2020 | 20:15
E’ ancora caos in casa Trapani. Nonostante il passaggio di consegne dalla vecchia proprietà, la Alivision, alla nuova, quella che fa capo all’imprenditore Pellino, il peggio non sembra ancora essere alle spalle. Tanto che l’AIC, Associazione Italiana Calciatori, ha emesso un comunicato congiunto insieme ai calciatori del club granata. Questa la nota integrale:
“I calciatori professionisti attualmente tesserati per il Trapani Calcio S.r.l. e l’A.I.C., in conseguenza delle costanti e ripetute violazioni datoriali – che fanno seguito a quelle segnalate nel precedente comunicato – non senza sconcerto, sono costretti a denunciare quanto segue. Lo scorso 16 settembre 2020 la Alivision, titolare (anche attualmente) delle quote del Trapani Calcio S.r.l., nell’annunciare la cessione delle stesse ad altro imprenditore, pubblicamente comunicava che questi avrebbe garantito, già a far data dal 16/09 u.s., la ripresa degli allenamenti, ponendo a disposizione lo staff tecnico necessario alla gestione dell’attività sportiva. Purtroppo, ciò non è avvenuto. Tralasciando, infatti, gli ulteriori vani proclami di normalizzazione della situazione, alla data odierna, pur alla presenza in Trapani dell’asserito acquirente, la Società non è stata in grado di organizzare alcuna seduta di preparazione atletica e tecnica, a pochissimi giorni dall’inizio delle competizioni sportive. Si tratta di uno stato dei fatti incontrovertibile rispetto al quale non si può rimanere inerti; ne va dei diritti fondamentali dei calciatori e delle loro famiglie. La Società non è, allo stato, in grado di adottare alcuna idonea misura organizzativa, volta a garantire che la prestazione di lavoro possa essere effettuata nel rispetto delle previsioni normative e, pertanto, l’A.I.C. nel ribadire la propria solidarietà e vicinanza ai calciatori del Trapani Calcio S.r.l, oltre alle azioni già intraprese, si riserva ogni più opportuna iniziativa necessaria alla tutela dei diritti, individuali e collettivi, dei propri associati”.