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CARISMA E KILLER INSTINCT: L’EVERGREEN BRIAND TRASCINA IL BORDEAUX SPAZZANDO VIA LE CRITICHE

03.12.2018 | 10:00

Briand Bordeaux Foto Le Telegramme

In Ligue 1 ieri è accaduto qualcosa di incredibile e memorabile, il Paris Saint-Germain non ha vinto per la prima volta in questa stagione. Contro il Bordeaux finisce 2-2. Si ferma, dunque, “soltanto” a quattordici successi di fila la formazione di Thomas Tuchel che va a segno con Neymar e Mbappé, ma poi viene raggiunta dall’ex Atalanta Cornelius e dall’evergreen Jimmy Briand. L’attaccante francese, nonostante il tempo, continua a regalarsi e a regalare emozioni. La perla siglata contro i parigini, grazie anche al prezioso assist confezionato dall’interista Karamoh, è molto probabilmente il premio alla carriera per il classe 1985 che negli anni si è sempre dimostrato un personaggio carismatico e mai banale, dentro e fuori dal campo. Fermare il Psg, inoltre, rappresenta un evento a dir poco raro, finora ci erano riuscite solo Liverpool e Napoli. Un pareggio che fa crescere l’autostima della squadra allenata da Eric Bedouet, attualmente più vicina alla zona Europa League. Briand ha dato nuovamente il suo contributo, smentendo anche chi non molto tempo fa l’aveva dato per finito o bollito. Il 33enne spazza via, in un attimo, tutte le critiche piovutegli addosso nell’ultimo periodo e nelle ultime stagioni. “Ha 33 anni, per lui sarà difficile tornare ai livelli di un tempo ed essere all’altezza del Bordeaux”, questi i principali commenti esternati durante la scorsa estate dopo il suo trasferimento ai girondini. Ora la risposta, come sempre, l’ha data il campo e i tifosi si schierano tutti dalla sua parte.

La carriera di Briand inizia nel 1995, anno in cui entra nelle giovanili dell’Ivry. La duttile punta nata a Vitry-sur-Seine il 2 agosto del 1985 da una famiglia proveniente dell’isola caraibica della Martinica, a 10 anni si mette già in evidenza sfoggiando ottime doti palla al piede. Dopo due anni passa al CS Bretigny e si fa notare non poco, tant’è che nel 2000 fa il suo ingresso all’INF Clairefontaine, una vera e propria accademia che cura i promettenti ragazzi francesi a livello nazionale. Da quel momento Briand ha le idee chiare e intende fare il calciatore professionista, i suoi genitori lo appoggiano in tutti i modi e compiono dei numerosi sacrifici, soprattutto economici, per supportarlo. Dopo un anno in accademia arriva la tanto attesa occasione rappresentata dalla chiamata del Rennes, il quale decide immediatamente di tesserarlo. Dopo 4 anni di duri allenamenti all’interno del vivaio bretone, giunge il momento del debutto in prima squadra e in Ligue 1. Briand è ormai spedito e si dimostra sempre sul pezzo nonostante la giovane età. Le sue caratteristiche, discreta altezza e velocità nell’attaccare la profondità, gli consento di ricoprire più ruoli: centravanti, seconda punta ed esterno offensivo nel 4-3-3. Nel 2009, dopo aver collezionato 184 presenze condite da 37 marcature personali, finisce nel mirino dell’Olympique Lione. Per l’allora 24enne si tratta di un’occasione irrinunciabile e firma senza pensarci due volte compiendo il grande salto dopo tanta gavetta. In quella squadra erano presenti elementi del calibro di Lloris, Boumsong, Kallstrom, Pjanic e Toulalan e Briand non poteva non farsi trovare pronto. In quattro annate, fino al 2014, sigla 22 gol e scende in campo 110 volte contribuendo alla conquista della Coppa di Francia e della Supercoppa. Poi avviene l’addio e il passaggio all’Hannover in Germania, stagione che si rivelerà poco esaltante. Così torna in Patria e si accorda con il Guingamp, scelta azzeccatissima perché in 3 anni diventa uno dei migliori marcatori del club rossonero con 40 reti in 106 partite disputate. Infine, durante questa estate, si ritrova svincolato e il Bordeux, impressionato dai numeri collezionati, gli dà una chance. Briand, a suo modo, ripaga la fiducia e il gol di ieri al Psg ne dà testimonianza. L’evergreen così trascina i girondini e spazza via le critiche.

Foto: Le Telegramme