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Carli conferma tutto: “Ho incontrato Baccaglini, ma a Palermo…”

05.06.2017 | 20:59

Marcello Carli, ormai ex direttore generale dell’Empoli, ha tenuto la conferenza stampa di addio per salutare l’ambiente e, contestualmente, ha anche parlato del proprio futuro. A tal riguardo, in chiave Palermo, il dirigente toscano ha confermato quanto vi abbiamo anticipato in esclusiva lo scorso 1 giugno, dandovi prima notizia dell’incontro con Baccaglini e poi dell’esito del summit (con allegate richieste in termini di autonomia…):

“Quest’anno non ha funzionato niente e siamo retrocessi nell’annata dove forse salvarci era più facile. Le colpe vanno dal vertice che sono io a tutto il resto, non ha funzionato niente e se siamo retrocessi è anche perché non abbiamo avuto lo spirito giusto per arrivare all’obiettivo. La squadra ha dato tutto, ci abbiamo provato e su questo non ho dubbi. Sul mercato abbiamo fatto degli errori ne siamo consapevoli, a partire dall’acquisto di Alberto Gilardino, mentre a gennaio abbiamo fatto quello che credevamo giusto con la cessione di Saponara dal quale ci aspettavamo di più. Se ho fatto un errore è stato quello di non andare via lo scorso anno, ma avrei lasciato anche in caso di salvezza e magari non avrei fatto nemmeno questa conferenza. C’è una ferita grossa nell’ambiente, difficile da rimarginare, ma questo dovrà però essere fatto, se non si ritrova lo spirito degli anni passati, va solo a discapito di tutto l’ambiente. Ai tifosi dico che la squadra è un po’ come un figlio, un figlio che quest’anno ha fatto una grossa bischerata e per il quale si merita anche una pedata nel sedere ma bisogna poi avere la voglia di tornare ad amarlo e non buttarlo fuori casa. Il mio futuro a Palermo? Ho avuto un colloquio col presidente. Zamparini? No, il presidente in pectore (Baccaglini, ndr). Non so dove andrò, ma potrei anche rimanere fermo. So dove ho sbagliato, ho delle caratteristiche: non posso subire le cose. Il mio modo di pensare mi porta ad essere o uno che pensa da visionario a cambiare il mondo, oppure a subire le cose. Se subisco le cose, non riesco a trasmettere niente a nessuno. Non so dove vado: se trovo un posto, anche di pazzi, anche difficile, che mi suscita emozione, ci vado. Non vado a cercare contratti. Fortunatamente mi posso permettere anche di restare a casa un anno o due. Tanto, più di un pollo non mangio. Devo andare in un posto dove c’è anche del casino, anche pochi soldi, ci sono abituato, però dove posso pensare di poter determinare qualcosa: prendere l’allenatore, averci un rapporto, trasmettergli qualcosa. Quindi, io ho parlato con Baccaglini… Lì hanno altri problemi. La piazza palermitana è una piazza fantastica. Però lì devi fare le cose serie, senza raccontare le bischerate alla gente. Con il Palermo ci ho parlato, potrò parlare anche con altre persone. Per adesso la percentuale che io rimanga fermo è molto alta. Voglio migliorarmi, vedremo: non mi interessa della categoria e nemmeno del progetto, perché il progetto si fa giorno dopo giorno“.

Foto: zimbio.com