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CARLOS CARBONERO, IL NUOVO CUADRADO

18.07.2014 | 09:30

“La società ha tutta l’intenzione di trattenere Cuadrado, credo che il giocatore stia molto bene a Firenze, ma allo stesso tempo mi metto nei suoi panni: è difficile dire di no ad un’offerta che ti può cambiare la vita. Se poi questa famosa offerta non dovesse arrivare, il ragazzo resterebbe molto volentieri in viola. Comunque posso tranquillizzare i tifosi dicendo che, nel caso in cui il colombiano dovesse essere ceduto, tutti i soldi verrebbero reinvestiti nel mercato in entrata per migliorare la rosa, quindi comunque non ci sarebbe da preoccuparsi”. Queste le dichiarazioni rilasciate un paio di giorni fa da Vincenzo Guerini, club manager della Fiorentina, in merito al futuro di Juan Guillermo Cuadrado, le più significative – mentre scriviamo il presente approfondimento – tra le ultime riguardanti lo snodo cruciale di questa sessione estiva della campagna trasferimenti viola.

La linea della società, a livello verbale, è minimamente cambiata: questione di sfumature, ma si pone sempre più l’accento sul come la palla sia in mano al calciatore, libero di lasciare a patto che l’offerta economica contemperi le esigenze del club o comunque sia in linea con il sacrificio, sostenuto lo scorso 19 giugno, per rilevare la seconda metà del cartellino dall’Udinese.

Gli uomini mercato, Daniele Pradè ed Eduardo Macìa, aspettano di capire l’evoluzione della vicenda per entrare in azione: gli acquisti dei giovani Brillante e Octavio (al di là del portiere Tatarusanu, chiuso già a gennaio) non possono che rappresentare un antipastino, fermo restando che Vincenzo Montella probabilmente i principali rinforzi li ha già in casa e corrispondono agli identikit di Mario Gomez e Giuseppe Rossi.

Tutto ruota attorno a Cuadrado, insomma, e la Fiorentina sta ovviamente operando un giro d’orizzonte finalizzato all’individuazione di un sostituto dell’asso sudamericano. A tal riguardo, ieri vi abbiamo svelato in esclusiva una pista alquanto singolare. Sì, perché il management gigliato sta valutando un altro elemento della Nazionale dei Cafeteros, per quello che eventualmente sarebbe un passaggio di consegne sulla fascia all’insegna del made in Colombia.

Carlos Mario Carbonero Mancilla nasce a Bogotà il 25 luglio del 1990 e cresce calcisticamente nell’Academia Futbol Club, compagine della Capitale, per poi approdare nel 2010 nell’Atletico Huila, sodalizio militante in Prima Divisione. Le buone prestazioni calamitano le attenzioni del blasonato Once Caldas, che ne annuncia l’acquisto nel gennaio del 2011. Con i Los Albos scende in campo 29 volte, alcune delle quali in Copa Libertadores, e in quattro occasioni trova la via della rete.

Come spesso accade agli atleti colombiani, il passaggio in Argentina è una tappa quasi obbligata: dapprima è l’Estudiantes a puntare su di lui, ma a La Plata il ragazzo non si ambienta e così viene girato in prestito all’Arsenal Sarandi, dove invece riesce ad imporsi all’attenzione generale, forte di un ruolino che parla di 66 presenze e 7 reti in un anno e mezzo. Il 17 luglio dello scorso anno risponde alla chiamata del River Plate, che lo preleva in prestito con diritto di riscatto (poi esercitato) fissato a 400.000 dollari. All’ombra del Monumental, Carlos si consacra, contribuendo – con 8 gol in 42 partite – alla vittoria sia del Torneo Final (l’ex Clausura) che della finalissima contro il San Lorenzo (vincitore del Torneo Inicial). Millonarios di nuovo campioni d’Argentina dopo aver patito nel 2011 l’onta della retrocessione.

Fisico agile ma esplosivo, 179 cm per 74 kg, Carbonero nasce come esterno offensivo destro, ma all’occorrenza può disimpegnarsi anche a sinistra, riuscendo comunque ad assicurare il cambio di passo negli ultimi 35 metri grazie alla sua rapidità. Come si è potuto evincere dai numeri snocciolati poc’anzi, vede anche bene la porta: insomma il quadro – sia pur sintetico – è completo, va solo aggiunto che in patria lo considerano l’erede naturale di Cuadrado, cui è subentrato al Mondiale nel corso del match contro il Giappone. Un aereo, quello per la terra del samba, sul quale il nostro personaggio del giorno è salito in extremis “grazie” all’infortunio di Aldo Ramirez. Il Brasile, però, appartiene già al passato, la sua quotazione oscilla attualmente tra i 6 e i 7 milioni di euro: il futuro di Carlos Carbonero potrebbe essere sotto la Fiesole.