Caso Zaza, parla Marcelino: “Ben venga la rabbia, se c’è rispetto per i compagni”
Marcelino è un tecnico dal carattere particolare, per informazioni chiedere al neo milanista
Musacchio: dopo una lite con il difensore la scorsa estate il
Villarreal defenestrò l'allenatore che poi venne sondato dall'
Inter dopo l'esonero di
De Boer. Ebbene, sabato a
Valencia è di fatto scoppiato il caso
Zaza: l’attaccante ex Juve, che era stato impiegato da titolare nelle prime tre giornate di Liga, è rimasto in panchina per 73’ nel derby esterno pareggiato per 1-1 sul campo del
Levante. Il tutto condito da un certo nervosismo: Zaza aveva effettuato da solo il riscaldamento pre-partita, facoltativo per i panchinari, ed era stato sollecitato da Marcelino a scaldarsi con maggiore intensità quando era già stato allertato per l’imminente sostituzione. Al termine dell'incontro, Simone non si era inizialmente recato sotto il settore riservato ai tifosi del Valencia per salutarli, dirigendosi subito verso gli spogliatoi per venire fermato dal tecnico che gli ha intimato di unirsi ai compagni. Oggi la fidanzata del giocatore, la blogger e modella
Chiara Biasi, ha pubblicato un messaggio polemico su Instagram che ha avuto vasta eco sulla stampa spagnola. Frattanto, Marcelino è tornato così sull'argomento nel corso della conferenza pre-Malaga:
“Con Zaza ho lo stesso dialogo e vicinanza che ho con gli altri giocatori in rosa, le scelte di formazione sono mie, dipendono dalla concorrenza, dal tipo di avversario che si va ad affrontare. Ma decido io chi gioca, cercando sempre di prendere le decisioni più giuste nell’interesse della squadra. Non è un problema che Simone si sia arrabbiato, anzi ciò dimostra la motivazione e l'interesse a dimostrare le sue qualità. La rabbia di chi non gioca la vedrò sempre come qualcosa di positivo, se c'è rispetto per i colleghi”. Foto: Daily Mail