Cataldi: “Con la partenza di Milinkovic-Savic perdiamo una pedina importante. Ma il presidente è al lavoro per il meglio della Lazio”
15.07.2023 | 19:28
Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio, ha parlato in conferenza stampa dal ritiro di Auronzo di Cadore.
Queste le sue parole: “Il ritiro? Sta andando bene, le sensazioni sono buone. Stiamo facendo un ottimo lavoro tattico e fisico, il mister è uno esigente. Ci sono tanti giovani aggregati, cerchiamo di dargli una mano. Non pensavo fossero passati così tanti anni, è stato un percorso lungo. Spero possa durare ancora tanto, la prima volta ero un ragazzo della Primavera, ora sono cresciuto, cerco di fare sempre il massimo”
Cosa perde la Lazio senza Milinkovic? Ora sei diventato il vice-capitano: “Non penso a quanto guadagna Cataldi dal punto di vista personale. La Lazio perde un giocatore importante, che ha fatto dei numeri incredibili, di questo gli va dato atto. Non ha mai detto nulla fuori posto, ha dato sempre il massimo, gli faccio un grosso in bocca al lupo. Non sono io a dire cosa bisogna fare, si perde uno importante. Dobbiamo affrontare tante competizioni, c’è anche un nuovo format in Supercoppa, ci sono due partite in più. Serve un segnale, una spinta. Il presidente Lotito lavora per darci una mano”.
Sulla concorrenza: “Sono uno che pensa che la concorrenza faccia sempre bene, affrontiamo competizioni importanti, già l’Europa League protava via tante energie, la Champions per la tensione che ci sarà ne porterà via ancora di più. La Lazio deve essere una squadra forte, servono calciatori forti a prescindere dai ruoli. Se arriverà un altro regista ben venga, siamo qui per il bene ella Lazio, non per gli obiettivi personali. Certo, poi tutti vogliamo giocare, me compreso. Ci deve essere una concorrenza genuina, che faccia bene alla squadra”.
Dove si può migliorare: “Migliorare il secondo posto significherebbe fare qualcosa di incredibile. Un aspetto bello e stimolante, è sempre il campo che decide. L’anno scorso nessuno dava il Napoli favorito, né la Lazio seconda. L’inizio del calendario è duro, ma tanto dobbiamo affrontarle tutte. Sulla Nazionale non posso fare io le scelte, è il mio sogno da bambino, chiunque spera in un percorso simile. Ci sono stato poco, mi dispiace, forse in parte è colpa mia, negli anni non ho giocato così tanto da poter interessare agli allenatori. In quel ruolo la Nazionale è coperta. Il campo deciderà, ma il centrocampo azzurro è in ottime mani. Se è ancora un sogno? Non lo so. La Lazio ora è la mia Nazionale, poi vedremo. Forse è una frase fatta (ride, ndr). Però veramente, adesso voglio concentrarmi qui”.
L’emozione di giocare in Champions? Qual è l’obiettivo?
“Non abbiamo parlato di questo, quando si gioca questa competizione le previsioni sono sempre complicate. C’è lo stimolo di confrontarci con una realtà differente, in Champions ti misuri con altre realtà, siamo curiosi di vedere a che punto siamo. Possiamo fare un bel percorso, poi le partite si decidono con gli episodi. Vediamo cosa riusciremo a fare”.
A che punto è Cataldi nel Sarrismo? “Mi sento a un buon punto, poi è normale che in partita a volte capitano cose che neanche hai provato. C’è sempre qualcosa da imparare. Mi confronto con il mister e i collaboratori su qualsiasi situazione, spero di fare una buona stagione insieme a tutta la squadra”.
La regia è comunque diventata la tua posizione? Senza Milinkovic anche mezzala?
“Gli ultimi due anni, da quando c’è Sarri, ho sempre giocato lì. Ora mi sento più adatto a quel ruolo, che è difficile e dispendioso. Però mi sento più a mio agio lì, poi se c’è la necessità e il mister me lo chiede non ho problemi. A oggi quello è il ruolo che sento più mio”.
Foto: Instagram Cataldi