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Celik, un “supereroe”a Pescara per il dopo-Insigne

21.07.2012 | 13:15

Il suo nome tradisce chiarissime origini turche. Almeno per quanto riguarda la sua famiglia: Il copione è ormai consolidato: si emigra nel Nord Europa, dove i propri figli nascono e si integrano. Nonché prendono la nuova nazionalità. La Germania è piena di esempi simili (su tutti, Mesut Özil). Ma anche la Svezia non è da meno. Anzi, a volte si ritrova in casa perfino dei supereroi. Come nel caso di “Super Mervan”…

Lo chiamano così, Mervan Celik. Ovvero, il nuovo esterno offensivo del Pescara, con cui ha firmato un contratto di tre anni. Il motivo di tale soprannome? E’ letteralmente imprendibile. Spadroneggia soprattutto a sinistra, ma anche quando viene messo sul lato opposto del campo fa ammattire il diretto marcatore a suon di dribbling, doppi passi e chi più ne ha più ne metta. Inoltre, è ambidestro e sfodera spesso e volentieri tiri potenti e precisi. Più “Super” di così…

Doti che hanno permesso a questo brevilineo (177 centimetri) classe 1990 nativo di Goteborg di iniziare alla grande la propria carriera con una squadra della sua città. Vale a dire la gloriosa Gais, acronimo di Göteborgs Atlet-och Idrottssällskap, autentica multinazionale del pallone: vi giocano islandesi, ghanesi, brasiliani, inglesi, nigeriani, liberiani, camerunensi ed addirittura un difensore del Congo. Ma chi esplode, nel 2011, è lui: grazie alle sue 14 reti realizzate (che vanno ad aggiungersi alle altre quattro messe a segno nelle tre precedenti stagioni) sfiora la vittoria del titolo di capocannoniere ed aiuta la sua squadra a classificarsi al quinto posto in campionato.

Un exploit che gli apre le porte della Scozia. Destinazione: i gloriosi Rangers. Peccato, però, che Celik vi arrivi quando il club di Glasgow è già in crisi nera. Risultato: atterraggio a gennaio 2012, cinque presenze senza alcun gol all’attivo e ritorno in patria due mesi dopo. Giusto il tempo di indossare nuovamente la maglia del Gais, siglare due reti in 11 partite e salutare nuovamente.

Ma è soprattutto in Nazionale che dimostra tutto il suo talento: sono già sei i centri realizzati in 10 match con l’Under 21 svedese. Al suo fianco, nel tridente offensivo, giocavano il “cubano” Samuel Armenteros e soprattutto l’”italiano” John Guidetti. Perché la Svezia accoglie a braccia aperte le nuove scoperte del calibro di Marvin Celik. Soprattutto se sono supereroi…