CEO Superlega: “Competizione aperta e basata sul merito. Fair Play Finanziario più rigoroso”
Intervenuto ai microfoni de
L'Équipe, il CEO della A22, Bernd
Reichart, ha parlato così della Superlega. L'A22, società che vuole organizzare la nuova competizione, non si arrende e rilancia il progetto con dei cambiamenti rispetto all'origine:
"Lavoriamo instancabilmente per proposte che possano risolvere gli attuali problemi del calcio: squilibrio competitivo e instabilità finanziaria di molti club. L'UEFA resiste a cambiamenti e idee esterne perché vive bene controllando un'attività in cui non ha concorrenza né costi o rischi aziendali, e in cui ha significativa influenza, anche a livello politico. Normale che ogni altra iniziativa non faccia piacere, si aggrappano al loro monopolio dal 1955". Format:
"Nessun membro permanente, vogliamo un format totalmente diverso dalla prima versione proposta. Non sarà un circolo chiuso ed elitario, ma una competizione aperta e basata sul merito, compatibile con i campionati e da giocare nelle attuali finestre europee. La gestione da affidare ai club, con un Fair Play Finanziario molto più rigoroso. C'è bisogno di un torneo molto più attraente, che non dia emozioni solo da febbraio in poi. Sarebbe la competizione di punta in Europa, quella destinata ad essere la più grande per seguito ed entrate. Esistono formule che offrono maggiore stabilità economica e sportiva. La grande preoccupazione è che il sistema non si autofinanzi e non viva delle sue risorse. Il calcio dovrebbe spendere solo ciò che genera, con iniezioni di capitale esterno si impedisce a molti club di essere competitivi e non è salutare. Con il giro d'affari aumentano anche le perdite. Attuare un FFP più rigoroso, con anche sanzioni se non rispettato, promuoverà una fattibilità a lungo termine del sistema. L'idea è che i club non dedichino più del 55% del loro budget agli stipendi. E poi vogliamo vietare certi giochi di prestigio con le sponsorizzazioni gonfiate". Foto: Superlega logo