Champions League: il Monaco ai raggi X
Sorteggio benevolo - almeno sulla carta - per la
Juventus, che nell'urna di Nyon pesca il
Monaco per la semifinale di
Champions League, con l'andata in programma il prossimo 3 maggio in Francia e ritorno previsto per il 9 maggio allo
Stadium. Evitate le due insidie di Madrid: il
Real, per distacco la più forte delle tre in quanto a qualità dei singoli, e l'
Atletico, dal punto di vista tattico la squadra più simile a quella bianconera. La squadra monegasca, insieme alla
Juve, è l’unica compagine rimasta potenzialmente in corsa per il
Triplete. Semifinalista in Coppa di Francia, attuale capolista della Ligue 1 a pari merito con il Psg (ma con una partita da recuperare per un potenziale più 3), il
Monaco fin dall’inizio della stagione sta offrendo uno spettacolo assoluto e costante, sulle ali del secondo attacco più prolifico tra i cinque principali campionati d'Europa (ben 21 i gol realizzati nelle 10 partite di Champions). È
Leonardo Jardim il demiurgo di Montecarlo, compagine tornata ai livelli di fine anni 90 grazie alla gestione oculatissima - dopo gli sfarzi iniziali della gestione del patron russo
Rybolovlev - che ha portato all’esplosione di ragazzi presi a cifre basse, o comunque ragionevoli, e adesso ambiti da tutta Europa: da
Bakayoko a
Fabinho, da
Lemar a
Bernardo Silva, passando per i vari
Mendy,
Sidibé e, soprattutto, per l’enfant prodige
Mbappé. Stella nascente del calcio francese, 18 anni compiuti a dicembre, Kylian Mbappé è cresciuto nel settore giovanile ed è stato più volte paragonato ad
Henry ma, numeri alla mano,
Titì nella stagione dei suoi 18 anni aveva fatto 3 gol in 8 partite, lui 22 e 11 assist in 36 presenze (di cui solo 22 da titolare). Il club di Montecarlo può contare anche sull'esperienza di senatori come
Glik,
Joao Moutinho,
Subasic, Raggi e - soprattutto -
Radamel Falcao. L'attaccante colombiano è letteralmente risorto grazie al mago
Jardim, autore di 27 gol nelle 36 presenze stagionali.
El Tigre, nel match di ritorno dei quarti contro il
Borussia Dortmund, ha messo a segno il suo 45° centro in 50 gettoni nelle competizioni europee. Numeri pazzeschi, che testimoniano la rinascita di Falcao dopo i tanti infortuni. I ragazzi terribili del Monaco sono tutti valorizzati, tutti protagonisti all’interno del semplice, ma altamente spettacolare, 4-4-2 di
Jardim che talvolta può atteggiarsi a 4-2-3-1. Uno dei punti deboli della squadra del tecnico lusitano è sicuramente la difesa, che sulla carta non è all'altezza per certi livelli. Ma con l'organizzazione e il sistema di gioco, i francesi riescono spesso a mascherare i propri limiti individuali del reparto arretrato. Il
Monaco, come detto, è una squadra molto giovane (età media 25,3), ma ha molta fame e va a mille all'ora in qualsiasi campo. Sul piano tecnico e della qualità non ha nulla da invidiare alla
Juve, ma l'esperienza e la lettura della partita giovano sicuramente a favore dell'undici di
Allegri. I bianconeri dovranno stare attenti all'estro e all'esplosività di
Mbappé (già 5 gol in Champions), che ama inserirsi negli spazi e giostrare attorno al bomber
Falcao. Massima attenzione anche sulle corsie laterali, dove
Sidibé e
Mendy spingono senza soluzione di continuità dalle retrovie fino all'attacco per tutto l'arco dei 90 minuti, mentre
Bernardo Silva e
Lemar hanno le qualità e i colpi di classe per far male a ridosso degli ultimi 16 metri. In mezzo al campo la diga formata da
Bakayoko e da
Fabinho concederà poco palleggio agli uomini di Allegri, mentre i centrali di difesa,
Glik e
Jemerson (con
Raggi pronto a dare una mano in caso di necessità), hanno sicuramente dei grossi limiti individuali rispetto ai colleghi di reparto bianconeri: 16 i gol subiti in Champions dai monegaschi, contro i 2 incassati dalla
Vecchia Signora. E' qui che la Juve dovrà cercare di colpire per proseguire il cammino verso Cardiff.
Juventus e
Monaco si sono già affrontate in una semifinale di Champions, nel 1998. I bianconeri arrivarono in semifinale dopo aver eliminato la Dinamo Kiev ai quarti di finale e con l'obiettivo dichiarato di vincere la Coppa. In quel Monaco giocavano pezzi da novanta del calibro di
Barthez e i giovanissimi ventenni terribili
Trezeguet e
Henry. La squadra di
Lippi, però, si impose brillantemente con un 4-1 in casa all'andata e una sconfitta, indolore, per 3-2 a Montecarlo, che valse la qualificazione in finale (persa 1-0 contro il
Real Madrid). La speranza per il popolo bianconero, è che l'esito della semifinale contro il Monaco possa essere lo stesso rispetto a 19 anni fa, ma con un epilogo migliore per quanto riguarda un'eventuale finalissima.
FORMAZIONE TIPO: Monaco (4-4-2): Subasic; Sidibé, Glik, Jemerson (Raggi), Mendy; Bernardo Silva, Fabinho, Bakayoko, Lemar; Mbappé, Falcao. Allenatore: Jardim
Mauro Cossu Foto: Twitter ufficiale Monaco