Altri due gol, stavolta rifilati all'Aston Villa. E i tifosi del Qpr continuano a godere, ben consapevoli di essere di fronte a un talento purissimo a cui aggrapparsi per nutrire fino a fine campionato le speranze salvezza. Il match della quinta giornata di Premier League tra biancazzurri e Villans, disputatosi ieri sera, prende una direzione precisa già dopo 17 minuti dall'inizio della contesa: rinvio lungo di Green, sponda intelligente di Bobby Zamora propro per l'accorrente Austin, il cui esterno affilatissimo e rasoterra dai 18 metri si insacca nell'angolino basso alla destra dell'incolpevole Guzan. E' 1-0, i tre punti iniziano a prendere la strada di Londra. Un cammino che giunge a conclusione al minuto numero 67: l'ex Napoli Edu Vargas sfugge sulla corsia destra, mette al centro un pallone interessante, il giovane idolo locale brucia sul tempo il diretto marcatore e la butta dentro con una zampata degna dei migliori bomber d'area di rigore in circolazione. Doppio vantaggio, lucchetto all'incontro. E soprattutto un solo uomo in copertina: Charlie Austin, catalizzatore di palloni e perenne creatore di occasioni da gol. Un successo che porta il Qpr a quota 7 punti in classifica, a una lunghezza dal Liverpool di Balotelli e tre punti sotto il Manchester United dei fenomeni Rooney, Van Persie, Mata, Di Maria e Falcao. Certo, sono passate solo cinque giornate, ma non si può dire che gli Hoops non abbiano disputato un ottimo inizio di stagione, in linea con l'obiettivo della società, cioè quello della permanenza nella prima categoria inglese.
Eppure la carriera di Austin, nonostante doti fisiche e tecniche evidentemente superiori alla media (188 centimetri di altezza ma grande rapidità, ottimo senso della posizione e concretezza sotto porta), non è stata mai caratterizzata (almeno fino a ora) dagli acuti tipici dei grandi nomi. Nato a Hungerford - piccolo paese di quasi 6000 abitanti della contea del Berkshire, in Inghilterra - il 5 luglio del 1989, dopo sette anni nelle giovanili del Reading, Charlie ha inaugurato la propria esperienza tra i professionisti nella stagione 2011/2012 con la maglia dello Swindon Town, in cui ha militato nel biennio precedente all'ingaggio di Paolo Di Canio come allenatore. 54 presenze e 31 reti complessive, un bottino da star assoluta meritevole di palcoscenici ben più prestigiosi. Detto, fatto: nell'estate del 2011 è il Burnley a offrirgli una chance per mettersi in mostra in Championship. Un'occasione che Austin non spreca affatto, poiché in 82 apparizioni totali mette a segno 41 marcature. Esattamente un gol ogni due partite, una media da bomber puro e - dettaglio fondamentale - dalla carta d'identità tutt'altro che sgualcita. Elementi chiave nella decisione del Qpr di investire su di lui due anni più tardi. Il resto è storia recente: con i suoi gol sta permettendo ai Rangers di sentirsi a proprio agio in Premier League e di vivere con il pensiero un po' più tranquillo sia gli scontri diretti per la permanenza nella massima serie che quelli sulla carta impossibili contro le superpotenze britanniche.
In questa stagione siamo già a quota quattro gol siglati (oltre alla doppietta di ieri sera, ha bucato la rete anche il 27 settembre nel ko per 2-1 in casa del Southampton e soprattutto il 30 agosto, nella seconda giornata di campionato, decidendo la gara casalinga contro il Sunderland), la doppia cifra è un obiettivo ampiamente alla sua portata. E, di questo passo, il grande salto verso una big è solo questione di tempo. Il suo contratto è in scadenza a giugno del 2016, l'età (appena 25 anni) suggerisce di puntare un bel gruzzolo sulla sua vena realizzativa. Intanto Charlie Austin è concentrato a svolgere al meglio un mestiere ben più importante dell'attaccante: quello di trascinatore del Qpr, verso una salvezza tranquilla che, considerate le premesse, dovrebbe arrivare senza troppi patemi.
Foto: Daily Star