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Che fine ha fatto il rispetto?

04.03.2016 | 19:08

Non sono romanista, tanto meno simpatizzante per i colori giallorossi, ma la vicenda di Francesco Totti ha coinvolto tutte le tifoserie d’Italia e non, me compresa. Quello che sta accadendo al capitano della Roma, non è altro che un riflesso di come stia diventando il calcio italiano: giocatori strapagati che arrivano a giugno o a gennaio ed alla finestra di mercato successiva se ne vanno come se niente fosse. Noi tifosi ci lamentiamo del fatto che manchi l’attaccamento alla maglia. Sono pochi i giocatori che hanno sempre militato nella stessa squadra, giovanili comprese. Anzi forse Totti è l’unico. Nel corso degli anni ha dimostrato quell’attaccamento alla maglia tanto richiesto da noi tifosi. Ha rifiutato offerte galattiche, per giocare nella sua squadra del cuore. Ha rinunciato ai soldi e ai trofei, che avrebbe sicuramente vinto se avesse giocato in squadre più “forti” vedi Real o Barcellona. Ha rinunciato a tutta questa gloria personale per cosa? Per sentirsi trattato a pesci in faccia. “Eh ma, ha 40 anni” diranno molti, altri diranno “il campo è lungo figurati se regge”. Avrà pure 40 anni e potrà anche stancarsi più degli altri, ma tutto questo avviene perchè si impegna ed onora sempre la maglia, ogni singolo minuto giocato. Proprio come ha detto lui, la sua storia merita rispetto.