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CHI DI CLAUSOLA PERISCE

31.10.2016 | 00:15

Quello che pensiamo sulle clausole lo ribadiamo, a maggior ragione, dopo Juve-Napoli. Punto numero uno: la clausola meglio non metterla, non ha senso, certifica il tuo stato di presunta impotenza. Punto numero due: se la vuoi mettere o se la devi mettere, meglio alzarla a 150-180 milioni, fai capire che soltanto per una follia vera ti priveresti del tuo asso di briscola. Punto numero tre: se è davvero necessario inserirla, come se fosse una prescrizione medica, evita di farlo per l’Italia, diventa un controsenso e un… controtutto. Punto numero quattro: vai a spiegare ai tifosi del Napoli che hai perso a Torino per un gol di Higuain core ‘ngrato, come lo definiscono loro per aver accettato un trasferimento ritenuto assurdo.
Gonzalo andò via dopo aver discusso con De Laurentiis. Voleva un Napoli più forte in tempi non sospetti, senza aspettare luglio. Non glielo diedero e decise di tagliare la corda, dopo aver memorizzato che la Juve avrebbe messo sul piatto quei famosi 90 milioni. Se il numero uno azzurro avesse avuto potere extraclausola, sarebbe stato costretto a cederlo perché non puoi trattenere tizio o caio, quante volte abbiamo detto che sono loro a decidere come e dove andare? Ma in ogni caso sarebbe stato De Laurentiis a scegliere, senza la clausola di sicuro avrebbe evitato di mandarlo alla Juve. Con la clausola si è consegnato. Inutile fare troppi giri di parole, la realtà è soltanto una. Tutto il resto poesia.
E la realtà fa a cazzotti con lo stato d’animo di un tifoso napoletano medio. Prima della famosa svolta con il pagamento cash, De Laurentiis si era affrettato a dire che mai la Juve avrebbe fatto uno sgarbo del genere. Mettiamoci d’accordo sulla parola “sgarbo”. Se mi dicono che quell’appartamento a piazza di Spagna è in vendita per quattro milioni di euro, se hanno fissato il prezzo e posso permettermelo, mica faccio un torto al proprietario che non intende essere più tale. Pago, ho la disponibilità, amen. Se il mio interlocutore avesse deciso di tenerselo, neanche avrebbe fissato il prezzo. E avrebbe così vietato a chiunque di provarci. Quale sarebbe il mio sgarbo verso chi ha bisogno di fare cassa? Quale sarebbe stato lo sgarbo della Juventus se De Laurentiis l’ha indirettamente invitata a portare a casa il Pipita che Marotta e Paratici avevano cercato con timidezza già l’estate precedente? Lo sgarbo è la clausola, non chi la paga. Perché se non la metti nessuno la paga, tieni tutta l’argenteria e puoi apparecchiare ogni domenica con lo sfarzo che ritieni. Mettiamoci definitivamente d’accordo su questo punto, alla larga da equivoci o piagnistei. Altrimenti troveremo sempre qualcuno che ribalterà la verità e che vorrà lanciare messaggi senza alcun tipo di riscontro.
Altro esempio: se hai scoperto Diawara, grandissimo prospetto per il presente e per il futuro, non devi mettere una clausola. Altrimenti non avrai mai una squadra competitiva. Se ritieni che Zielinski sia la tua pepita d’oro, vale lo stesso discorso. Quando sei a un bivio devi scegliere la strada giusta senza fingere: o ti prepari a vincere e tieni i migliori, oppure pensi agli attivi di bilancio e qualsiasi altro discorso va a quel paese.
Chi di clausola perisce, semplicemente perché il tuo ex asso ha deciso la sfida più attesa dell’anno, ha il dovere di porsi mille domande. Di clausola si ferisce, non si perisce. E anche se ti dicono che hai realizzato l’affare dell’anno perché ti hanno portato 90 milioni per un quasi trentenne non crederci troppo. Perché le sensazioni e le ferite di una notte di fine ottobre pesano molto di più. Anche se non fanno cassa.

Foto: sito ufficiale Juventus