Chiellini: “Bonucci? Vivrà quello che ho passato con Buffon, proverà gioia ma gli mancherà un sostegno”
Nel corso dell'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport",
Giorgio Chiellini ha continuato a toccare diversi temi: "
Mancini? È l’uomo giusto per portare avanti questo progetto, valorizzando ancora di più i ragazzi, che ci sono già ma adesso aumenteranno. La crescita è fisiologica e loro hanno bisogno di tempo: penso a Locatelli, che se avessimo fatto l’Europeo nel 2020 non avrebbe mai giocato, invece è stato importante. Prendete Tonali: da un anno all’altro è diventato un altro giocatore. Io avevo visto qualcosa dentro di lui fin dalla prima volta che venne convocato in Nazionale, sono contento che sia venuto fuori. Bastoni? Alessandro è mancino come me e sta diventando sempre più forte a livello internazionale, deve solo avere il tempo di maturare e imparare dai suoi errori, come ho fatto anche io. I frutti del lavoro fatto nei settori giovanili negli ultimi 10 anni si vedono: i difensori a livello tecnico hanno una base altissima, però non bisogna perdere le caratteristiche che ci hanno sempre distinto, come la capacità di marcare. Bonucci vive ora quello che ho passato io con Gigi: la gioia di raggiungere il traguardo sognato ma anche la consapevolezza che gli mancherà un sostegno. Io, Buffon, Bonucci e Barzagli siamo tutti diversissimi, ma il pregio di ognuno è stato amare i difetti degli altri, accettarli e mascherarli. Siamo stati bravi a completarci, ognuno di noi ha beneficiato della presenza altrui in campo e fuori. Senza gli altri accanto siamo stati meno forti. Gli allenatori in Nazionale? Lippi mifece esordire in azzurro, aveva qualità che rivedo ora in Ancelotti e Allegri, due tecnici che hanno scrittopagine importanti di storia. Aveva una lettura della partita che non s’insegna. Donadoni è stato sottovalutato e facilmente dimenticato: ha pagato il carattere introverso. Prandelli mi ha insegnato i tempi del calcio, abbiamo fatto un biennio di alto livello prima dell’Europeo, Mancini mi ha sorpreso: da avversario era tosto, lo vedevo scontroso e poco empatico. Invece mi ha colpito la sua umanità e l’abilità nel trasferire fiducia e sicurezza.Avevamo appena mancato il Mondiale e lui ci disse subito che dovevamo puntare a vincere l’Europeo". Foto: Twitter Juventus