Chiellini: “Tra due anni smetto di giocare. Champions? Ecco cosa ci manca per vincerla”
Giorgio Chiellini, difensore e capitano della
Juventus, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole:
"I tempi di recupero? Anno nuovo, sicuro. Febbraio, marzo... dipende. Ci sono tanti step da fare, ma già ora sto lavorando tanto e bene. Combatto il dolore con il sorriso. Quanto giocherò ancora? Un paio d’anni. Non di più. A me piacerebbe fare una carriera dirigenziale. Con grande calma perché penso che l’errore più grande di noi calciatori, finita la carriera, è pensare di essere subito pronti. Quando smetti, per i più fortunati tra i 35 e i 40 anni, pensi di sapere tutto del calcio. Allenare? No. Mettere una squadra in campo e allenarla mezz’ora è bello, per tutti. Il distacco dal campo non è semplice, ma la vita di un allenatore non mi fa impazzire. Non è un tipo di responsabilità che adesso mi sento dentro. La Juve per me è famiglia. A tutte le persone che arrivano qua la prima cosa che dico è: 'Ti sentirai a casa'. Nel nostro ambiente si dice 'alla Juve non vai via'. La Juve ti manda via. Questo vale forse meno per gli stranieri, ma per un italiano lasciare la Juventus è qualcosa di veramente difficile. Perché ti entra dentro. Cosa manca per la Champions? Un po’ di fortuna sicuramente. Però qualcosa ci è mancato: la capacità di gestire quelle finali. Ricordiamo sempre che nella Champions ci sono 5-6 squadre che sono allo stesso, altissimo, livello. A noi è sempre mancato poco, negli anni scorsi abbiamo perso delle partite in modo rocambolesco: Bayern, Ajax, Real. Tre volte siamo usciti in quel modo assurdo. Io quella che rimpiango di più è l’Ajax perché sono convinto che poi avremmo avuto la strada spianata verso la finale. Nel ciclo incredibile della Juve di questi anni, qualcosa che è nella storia del calcio italiano, resta solo quel rimpianto. Ma non è finita…", ha chiuso Chiellini.
Foto: Twitter ufficiale Juventus