Chiesa: “Voglio dimostrare il mio valore, mi piacevano Kakà e Shevchenko. Astori un esempio per tutti”

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Federico Chiesa ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. L'esterno della Fiorentina ha toccato molti argomenti. In primo luogo, l'aver realizzato il sogno di diventare calciatore: "Vedendo mio padre giocare, non nascondo che speravo anche io di arrivare ad esordire nel calcio che conta. Mio fratello Lorenzo? Sono convinto che si potrà togliere delle belle soddisfazioni. Ma adesso, anche lui, si sta prima di tutto divertendo, come è giusto che sia". A soli 21 anni, Chiesa ha una valutazione altissima: "Io penso solo di dover dimostrare sempre il mio valore, anche se questi numeri mi paiono un po’ esagerati. La mia unica priorità è far vedere, domenica dopo domenica, chi è Federico Chiesa. Ora la mia testa è tutta per il Cagliari. Il mio idolo oltre a papà? Mi piaceva Kakà. Come attaccante mi ha sempre affascinato Shevchenko". Nel frattempo però Federico continua i suoi studi universitari: "Sono iscritto a Scienze Motorie, mia mamma mi segue da vicino. E sono felice di questo percorso di vita: anche in Nazionale ho degli esempi, come Chiellini". Sulla Nazionale: "Mancini sta dando inizio adesso ad un nuovo progetto. Ci ha sempre detto di giocare tranquilli e leggeri, senza pressioni. A Di Biagio devo il mio esordio in azzurro, è stato lui a portarmi agli europei under 21". Gioca nella Fiorentina, la squadra più giovane d'Europa: "Ci capiamo in un attimo. E poi abbiamo grande fame di arrivare. Ci divertiamo e puntiamo sempre a migliorare". Poi il ricordo di capitan Astori: "Davide era Il Capitano, dava tutto, in campo e fuori. Quando arrivava un nuovo calciatore, dopo averlo inserito nel nostro gruppo Whatsapp, il primo messaggio era sempre il suo: "Ciao, benvenuto". Fu il primo a salutarmi la prima volta. A tavola sono sempre stato vicino a lui".   Foto: Fiorentina Twitter