CIAO MINO! HAI SCRITTO LA STORIA
05.05.2022 | 17:52
Ora che Mino Raiola non c’è più, e che la retorica magari (purtroppo) prenderà il sopravvento su qualsiasi altra cosa, su un particolare dovremmo essere d’accordo. Raiola ha scritto la storia del calciomercato semplicemente perché i Migliori volevano andare da lui. E se i Migliori volevano andare da lui, un motivo ci sarà stato. Mino aveva la qualità che compete ai grandi allenatori, ai Top: la gestione dei campioni, li sapeva guidare con una perizia straordinaria. Per questo motivo c’era la fila, una collezione di fuoriserie fiammanti in carne e ossa: Ibra, Pogba, Haaland, Donnarumma, Verratti, De Ligt, Balotelli, Gravenberch, Mkhitarayan, Dumfries, Romagnoli, Pinamonti e tanti altri. Giovani e meno giovani, fuoriclasse affermati, talenti pronti a sbocciare. “Voglio andare da Raiola”: al primo problema si rivolgevano a lui, ma non c’era più posto per tutti. La polemica era dietro l’angolo, chi non condivideva momenti e situazioni ci metteva la ferocia ma andava a sbattere contro il suo pragmatismo. A lui non interessava il parere della critica, giusta o sbagliata che fosse, piuttosto era fondamentale che i suoi “uomini” stessero bene. E che si fidassero, ricambiati, per un percorso stellare. Non soltanto economicamente, ma all’interno di un rapporto fraterno, intimo, unico. Famoso per i suoi cartelli “fake news” quando leggeva notizie inventate, ancora più famoso per la complicità che condivideva con le poche – selezionate – persone che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Un pensiero al cugino Enzo, a Sandro Martone, ai più stretti collaboratori, ovviamente alla famiglia. Sono stati giorni difficili, pazzeschi, devastanti, con la “morte” anticipata di circa 48 ore, roba che i brividi di indescrivibile stupore (eufemismo) ancora salgono e ti avvolgono. E con lo sciacallaggio di chi, senza un minimo di educazione, spina dorsale e di deontologia, avrà cercato di inserirsi nelle vicende lavorative quando Mino cercava di combattere come un leone fino all’ultimo secondo. Avvoltoi. Lo sciacallaggio è il sentimento – raro ma pazzesco – di chi confonde il giorno con la notte, di chi calpesterebbe i parenti, la dignità e qualsiasi morale senza vergogna. Mino Raiola se ne va a 54 anni, basterebbe ricordarlo così in questi momenti difficili, con quell’umana solidarietà che talvolta è merce rara. Buon viaggio, la Storia resta tua.
Foto: Instagram Raiola