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CLASSE, CENTIMETRI E SENSO DEL GOL: TALISCA, L’ORO DEL BESIKTAS

22.11.2017 | 10:35

Talisca

Il Besiktas scrive un pezzo importante della propria storia, firmando la prima qualificazione agli ottavi di finale della Champions League. La banda di Gunes, nel pomeriggio di ieri, ha pareggiato 1-1 alla “Vodafone Arena” contro il Porto, facendo scattare la festa dei tifosi turchi. Sono i portoghesi, però, a passare in vantaggio, grazie a Felipe che al 29′ del primo tempo supera Fabricio con una potente girata di prima intenzione sugli sviluppi di un calcio di punizione. Passano pochi minuti e il popolo bianconero esplode: grande giocata di Tosun, che salta un difensore con un sombrero e serve Talisca in piena area, con il brasiliano che non deve fare altro che depositare in rete. Il Besiktas fa festa, blindando aritmeticamente anche il primo posto nel girone, primo club turco a riuscirci. Protagonista assoluto della storica qualificazione, ovviamente, Anderson Talisca, al suo terzo gol nell’attuale edizione di Champions, il sesto stagionale considerando anche i tre sigilli messi a segno in campionato, che testimoniano l’importanza capitale del gioiello carioca nell’economia del gioco del Besiktas.

Anderson Souza Conceição, meglio noto come Talisca, nasce l’1 febbraio 1994 a Feira de Santana, città di circa 600mila abitanti nello stato di Bahia. Cresce calcisticamente nell’Associação Desportiva Comunitária Astro, piccolissima società del quartiere della sua città natale. Nonostante le dimensione del club, Anderson mostra fin da subito di essere una spanna sopra tutti i compagni e nel 2007 viene prelevato dal Vasco da Gama, uno dei settori giovanili più floridi dell’intero Brasile. L’avventura dura perà solo un anno, poiché il club bianconero non riesce a garantire gli alloggi necessari per mantenerlo. Il giovane Talisca viene allora ceduto all’Esporte Clube Bahia, dove impiega pochissimo tempo per mettersi in mostra, soprattutto per la sua completezza tecnica. Nel 2013 viene promosso in prima squadra, vincendo tutto quello che si poteva, non solo a livello personale ma anche di squadra: il Bahia vince il campionato baiano 2014 e Talisca entra nella top 11 finale del torneo come trionfatore del premio Craque do Campeonato, ovvero il talento più puro. Prestazioni che inevitabilmente attirano l’attenzione di numerosi club europei, tra cui il Benfica, che brucia la concorrenza e lo acquista nel luglio 2014 per una cifra di poco inferiore ai 5 milioni di euro.  L’esperienza in Portogallo inizia nel migliore dei modi: Anderson viene eletto miglior giocatore della Taça de Honra, competizione estiva per le squadre del distretto di Lisbona e primo gol in maglia Benfica nella semifinale contro l’Estoril, guadagnandosi così un posto nell’undici titolare di Jorge Jesus in vista dell’inizio del campionato. E anche in Liga NOS, continuano ad arrivare i gol: tripletta contro il Vitoria Setubal, doppietta contro l’Estoril e rete contro l’Arouca. Siamo solo alla settima giornata e Talisca inizia già ad essere cercato dalle big della Premier. Trova anche il suo primo gol in Champions League, nella sfida contro il Monaco. Talisca si rivela un’arma importante nello scacchiere dei lusitani, giocando prevalentemente da trequartista, pur marcando dei gol da vera prima punta. Il passaggio in Europa lo rende fisicamente più solido, cosa che gli permette di utilizzare tutti i suoi centimetri (191) per svettare di testa sopra gli avversari. Mai concedergli un tiro dalla trequarti o una punizione da limite, perché grazie al mancino al fulmicotone può far davvero male a chiunque. Dopo una partenza da favola, però, da gennaio in poi le sue statistiche iniziano a crollare. Chiude la stagione con 44 presenze, 11 gol e 3 assist. Tutti pensano al 2015/2016 come l’anno della consacrazione, ma in realtà la fase discendente del brasiliano subisce un’altra accelerata. Pochissime presenze da titolare, nonostante qualche gol importante in Champions League. Per il resto colleziona tantissimi scampoli di partita e il Benfica decide allora di non voler puntare su di lui, recuperando il 50% della spesa iniziale grazie al prestito oneroso di 2 milioni al Besiktas, che si assicura anche un diritto di riscatto. In terra turca, il gioiello verdeoro ritrova la forma ideale, tornando a risplendere come nei giorni migliori. E, come spesso accade, la vendetta è un piatto che va servito freddo: dopo appena tre mesi dalla partenza da Lisbona, nel settembre 2016 si gioca Benfica-Besiktas, prima giornata della fase a gironi di Champions League. Talisca pennella una punizione perfetta al 93′ che permette ai turchi di pareggiare, ammutolendo lo stadio “Da Luz”. Da lì in avanti sarà una continua escalation, che permette al brasiliano di diventare uno degli elementi chiave nella rosa del club di Istanbul. La sua prima stagione all’ombra della “Vodafone Arena” si chiude con un bottino di tutto rispetto: 17 gol e 6 assist nelle 33 presenze complessive. In estate non sono mancate le sirene di mercato, sia dalla Premier League che dalla Cina, con lo Shanghai Shenhua che ha messo sul piatto oltre 25 milioni di euro per il suo cartellino, ma lui ha preferito restare in Europa per dimostrare a chi di dovere che si sbagliava, come confermano le 6 reti e i 2 assist di questo avvio di stagione, con annessa qualificazione agli ottavi di Champions League, la prima nella storia del Besiktas.

Talisca può essere considerato un numero diez atipico. Gioca prevalentemente da trequartista, ma riesce a destreggiarsi con naturalezza in tutti i ruoli del reparto avanzato. Salta l’avversario con facilità, ha uno scatto fulmineo e una notevole progressione. Ha il tocco palla vellutato dei grandi campioni e, come se non bastasse, vede molto bene la porta, riuscendo a segnare in tutti i modi, soprattutto su calcio di punizione. Sa essere decisivo sia in fase di interdizione che in quella offensiva. Fisicamente è prestante, in possesso di lunghe leve, qualità unite alla perfezione ad un’ottima tecnica individuale, che gli consente di essere letale negli ultimi 20 metri. Nella sua esperienza in Turchia, Talisca si sta affermando come un talento cristallino, dotato di qualità di primissimo livello e di una classe sopraffina, abbinate ad una concretezza di tutto rispetto, non un dettaglio per un calciatore brasiliano. Salvo colpi di scena, il Besiktas eserciterà il diritto di riscatto sul cartellino del calciatore, ancora di proprietà del Benfica. Perché un talento del genere, non si può certo lasciar scappare. La sua giovane età (ha appena 23 anni) sarà un fattore determinante per la sua ulteriore crescita, ecco perché il futuro di Talisca non può che essere roseo.

Foto: Twitter ufficiale Besiktas