CLASSE PURA E FIUTO DEL GOL: KOKORIN, DALLA GAFFE SU MARADONA ALL’EXPLOIT TARGATO MANCINI
Aleksandr Kokorin continua a trascinare lo
Zenit di
Roberto Mancini. Nella seconda partita del Gruppo L di
Europa League disputata ieri
, il club di San Pietroburgo ha vinto contro la
Real Sociedad per 3-1, con l'attaccante russo ancora una volta protagonista indiscusso. Il classe '91 ha messo a segno un'altra doppietta, replicando a quella realizzata appena due settimane fa contro i malcapitati del
Vardar, spazzati via con un sonoro 5-0, nel quale
Kokorin ha dominato con due gol di testa e un assist di tacco per Dzyuba. Il mobile attaccante russo ha la piena fiducia di
Mancini, che si affida a lui per superare il girone europeo, sperando che riesca a mettere da parte le numerose distrazioni del passato. Come la famosa gaffe di cui si era reso protagonista nel 2015, in occasione di una trasferta a Napoli con la
Dinamo Mosca, quando aveva dichiarato pubblicamente di non sapere che
Maradona avesse giocato in azzurro. Adesso, però, la situazione sembra cambiata. Kokorin durante l'attuale stagione si è definitivamente sbloccato, scrollandosi di dosso l’etichetta di eterna promessa. Già 7 i gol messi a segno in campionato, altri 7 in Europa League (tra preliminari e playoff), per un totale di 14 reti in 17 presenze e una media pazzesca di quasi un gol a partita. Un inizio travolgente e la trasformazione in realizzatore affidabile, quello che gli chiede Mancini. Kokorin ha conquistato lo Zenit e adesso non vuole smettere di brillare.
Aleksandr Kokorin è nato il 19 marzo 1991, in una cittadina della Russia sudoccidenatale chiamata Valuyki. Cresce calcisticamente nella
Lokomotiv Mosca, società che, senza averlo mai fatto giocare in prima squadra, nel 2008 lo cede ai rivali cittadini della
Dinamo. Con il club biancoblù il giovane attaccante si ambienta subito, timbrando il tabellino dei marcatori al debutto assoluto, realizzando il gol del pareggio contro il
Saturn, il 4 ottobre 2008. Rete che gli permette di diventare il più giovane marcatore della storia del club (17 anni e 199 giorni). Poco tempo dopo si ripete, ma quando tutti pensano che sia nata una stella, il giovane Aleksandr incontra grandi difficoltà di crescita e questo malessere si traduce sul campo in un'involuzione evidente che - per un lungo periodo - non gli consente di mostrare le sue incredibili doti. Uno degli episodi che più fecero scalpore fu il passaggio dalla
Dinamo Mosca al milionario
Anzhi che nel 2013 pagò la clausola pari a 19 milioni di euro per assicurarsi le prestazioni di Kokorin. Affare che però si rivelò una vera e propria beffa. L’Anzhi, infatti, da lì a poche settimane varò la smobilitazione generale, liberando i cartellini di tutti i calciatori: Kokorin fece così ritorno nel suo club con un ingaggio triplicato. Kokorin trova comunque il modo di rialzarsi e il grande merito va al suo ex allenatore
Sergei Silkin che, nonostante le difficoltà, continua a dargli fiducia. Il tecnico lo aiuta a credere in se stesso e piano piano gli fa ritrovare la voglia di affermarsi e la fame giusta. Il nativo di Valuyki chiuderà la sua avventura in maglia Dinamo con 50 reti e 26 assist in 203 presenze. Il 30 gennaio 2016 passa allo
Zenit San Pietroburgo per provare a riscattarsi. Trova la prima presenza nella partita
Benfica-Zenit, valida per l'andata degli ottavi di finale di Champions League, finita 1-0 per i portoghesi. Il 2 maggio 2016 conquista la Coppa di Russia 2015-2016, il suo primo trofeo in carriera, siglando anche uno dei 4 gol con cui il club di San Pietroburgo sconfigge il CSKA Mosca. La prima esperienza in maglia Zenit si chiude con 10 reti e 7 assist in 38 presenze. Un bottino niente male, ma nulla in confronto a quello che
Kokorin sta mettendo in atto nell'attuale stagione: già 14 i gol realizzati in 17 presenze complessive tra campionato ed Europa League. Una media gol spaventosa, da far invidia ai migliori bomber in circolazione nel Vecchio Contintente. Dopo anni di alti e bassi, Aleksandr sta finalmente mostrando quel talento di cui sembrava essersi privato per un periodo abbastanza lungo della sua carriera. Grazie, soprattutto, alla grande fiducia di
Mancini, che gli ha permesso di consacrarsi su altissimi livelli in una squadra costruita per vincere subito. Classe purissima, tecnica sopraffina e fiuto del gol, sono le caratteristiche principali del classe '91, che quest'anno sta brillando sotto la gestione del tecnico di Jesi. Impiegato solitamente da esterno offensivo - sia a destra che a sinistra - nel 4-3-3, Kokorin spesso viene dirottato al centro dell'attacco, dove può mettere in luce tutte le sue doti di bomber di razza, senza tralasciare un'ottima velocità di base e un buon dribbling. Dalla gaffe su Maradona all'exploit targato Mancini, dalle stalle alle stelle, il passo a volte è breve. Lo sa bene Kokorin, che sta recitando il ruolo del talento ritrovato dopo anni difficili. L'attaccante russo sembra avere imboccato la strada giusta per rimanere a lungo su alti livelli. Se lo augurano i tifosi dello
Zenit, che per ora si godono il magnifico stato di forma del loro beniamino.
Foto: Twitter ufficiale Zenit