CLASSE DA VENDERE E RAPIDITÀ: DA CRUZ, 187 GIORNI DA URLO E IL PARMA NEL DESTINO

Sono bastati appena 187 giorni ad Alessio Da Cruz per il secondo salto di qualità. Era il 4 luglio quando il Novara ufficializzava il suo acquisto dal Twente, con allegato triennale sottoscritto. Un colpo passato un po’ sotto silenzio, dal momento che l’anno scorso il ragazzo militava in prestito tra le file del Dordrecht (5 gol e 2 assist in 28 presenze) in Jupiler League, la serie cadetta olandese: sostanzialmente lontano dai riflettori. Ieri, 7 gennaio, la seconda svolta - da noi anticipatavi a sorpresa - nel giro di poco più di 6 mesi: l’accordo con l’ambizioso Parma, bravo a giocare d’anticipo per bruciare la concorrenza straniera. Club europei che erano disposti a chiudere subito ma lasciandolo a Novara fino alla prossima estate. Soluzione che sarebbe stata gradita alla società del presidente De Salvo, bravissima e lungimirante nell’andare a scovare simile talento nei Paesi Bassi, ma il blitz degli emiliani ha fatto la differenza. Trattativa lampo per una valutazione complessiva di 3 milioni bonus compresi, una cifra elevatissima per la Serie B. A conferma delle ambizioni della nuova proprietà facente capo a Jiang Lizhang, Il club ducale, dopo aver memorizzato l’ottimo girone d’andata (5 gol e 2 assist in 19 partite) disputato da Da Cruz, in barba al consueto cliché della fase di adattamento alla nuova realtà, ha ritenuto ideale - e pronto, da subito - il profilo di Alessio per alimentare le velleità della squadra di D’Aversa nella seconda parte di stagione. E così il Parma si è fiondato sull’obiettivo e ha definito l’operazione in ogni dettaglio, fissando anche le visite mediche. Già in estate, nelle more del closing, lo staff capeggiato dal direttore sportivo Daniele Faggiano (recentemente premiato col rinnovo fino al 2019) aveva rinforzato l’organico con elementi importanti, da Di Gaudio a Insigne junior, passando per i vari Gagliolo, Siligardi, Dezi, Barillà e lo sfortunato Ceravolo. Non tutti sin qui sono riusciti ad apportare il contributo sperato, basti pensare ai soli 53 minuti collezionati dall’attaccante calabrese, grande protagonista della promozione del Benevento, prima di finire sotto i ferri. E nelle segrete stanze di Collecchio sono decisi di completare l’opera a gennaio, forti di una classifica più che positiva - da matricola per giunta - alla fine del girone d’andata: Lucarelli e compagni sono quinti, in piena zona playoff ed a soli 4 punti dal secondo posto che vale la promozione diretta in quella Serie A che il vecchio Parma perse nel 2015, anno di retrocessione e fallimento. Tornando al nostro personaggio del giorno, Alessio, nato ad Almere il 18 gennaio del 1997 ma di origini capoverdiane, negli anni della formazione ha girovagato molto: primi passi mossi nel vivaio della squadra locale, poi un veloce passaggio all’Ajax, quindi tutta la trafila delle giovanili con il Twente, squadra con la quale esordì in Eredivisie il 15 agosto del 2015, subentrando a Bruno Uvini, difensore ex meteora Napoli, in occasione della sconfitta interna contro l’ADO Den Haag. Fu la prima delle 4 presenze totali con la prima squadra, dopo diverse apparizioni in Jupiler con la formazione Under 21. Nell’estate del 2016 il prestito al Dordrecht, quindi - appunto - il Novara, per incantare da subito: doppietta decisiva ad Ascoli alla terza giornata, sua seconda partita da titolare, successivamente a segno contro Salernitana, Ternana e Venezia, senza dimenticare i due assist forniti contro Brescia e Palermo.  Ma i numeri rendono relativamente, ad impressionare sono state le pregevoli prestazioni in serie sfoderate da questo talento che, carta d’identità alla mano, non può che avere ancora importantissimi margini di crescita. Fisico agile e scattante (184 cm per 74 kg), Da Cruz, amante dei videogames e già papà di una bambina, è letteralmente esplosivo in progressione, ma si trova perfettamente a suo agio anche nel breve, munito com’è di un ottimo tocco di palla e in generale di una importante tecnica di base che ne esalta l’eleganza nei movimenti, dribbling compresi. Il ruolo a lui più congeniale è sempre stato quello di esterno offensivo, partendo largo a sinistra per poi accentrarsi e calciare con il suo destro naturale. Ma Corini, lavorandoci su, a Novara lo ha proposto anche come prima punta, per quanto debba ancora crescere dal punto di vista della freddezza sotto porta. Tra dieci giorni Alessio compirà 21 anni e tutto lascia presagire che le fatidiche candeline verranno spente nei pressi del Tardini e non del Piola. La sensazione è che il Parma abbia fatto un gran bel colpo e quindi occhio a Da Cruz, un prospetto che, quando completerà la sua maturazione (anche a livello tattico), potrebbe fare la differenza non solo in Serie B.