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COKE, IL NUOVO BARBIERE DI SIVIGLIA

20.05.2016 | 10:49

A Napoli e Firenze, si stanno ancora mordendo le dita. Soprattutto in riva all’Arno, dove fu molto vicino ad approdarvi. Era l’estate 2014 quando Coke, all’anagrafe Jorge Andrade Moreno (ma il soprannome ha superato di gran lunga il nome di battesimo in notorietà), decise di non lasciare il Siviglia ma di rinnovare per quattro stagioni il suo contratto. Una decisione che stupì fino ad un certo punto, ma che fu il primo tassello del proseguimento di un ciclo di vittorie in campo europeo firmato da Unai Emery, arrivato alla pesantissima doppietta di Basilea che ha steso il Liverpool. Se Gioacchino Rossini avesse ambientato nei giorni nostri il famosissimo ‘Barbiere di Siviglia’, il nostro Coke avrebbe sicuramente impersonato Figaro. Un ruolo preciso (nel caso di Coke quello di terzino), eppure un vero e proprio factotum come il personaggio dell’opera, capace di percorrere la fascia in lungo e il largo come il protagonista sguinzaglia da un ambiente all’altro della scena. Pronto ad aiutare il Conte Almaviva (il tecnico andaluso Unai Emery) a raggiungere l’obiettivo di conquistare la sua amata. Che nei giorni nostri, avrebbe le sembianze più di una Coppa, quella Europa League che dall’estate 2014 è finita in bacheca altre due volte, trasformando la seconda competizione europea nella ‘Siviglia League‘.
 
Ed è proprio in questi giorni che esplode la popolarità di Coke (se provate a scrivere ‘coke’ su google, non comparirà la nota bevanda bensì lui). Madrileno, 29 anni, cresce nel Rayo Vallecano (terza squadra della capitale spagnola) fino a conquistare la promozione nella Liga nel 2008. Terzino destro, dotato di grande corsa e duttilità tattica, si fa notare anche per il suo destro da fuori area, con il quale segna diversi gol pur partendo da là dietro. Eppure non domina fisicamente essendo alto meno di 1,80, ma veloce e intelligente tatticamente quanto basta per rendersi una spina nel fianco degli avversari. Un ‘piccolo grande uomo’ capace di marcare quindici gol nelle tre stagioni in Liga con il Rayo Vallecano, più due in Coppa del Re. Il totale fa 17 che significa inserirsi a pieno titolo nei taccuini dei grandi club degli osservatori dei grandi club. Il colpo lo strappa proprio il Siviglia, che nel 2010 se lo accaparra per poco meno di 2 milioni di euro. Ben spesi perché Coke diventa un simbolo del club andaluso e un punto fisso per Emery (approdato nel gennaio ’13): sotto la guida del tecnico spagnolo, non perde il vizio del gol e mette a segno 15 gol dal suo avvento. Insieme a Gameiro, Vitolo e Carriço, da Torino a Basilea passando per Varsavia, è in campo in tutte e tre le finali vinte nelle ultime stagioni. Ma quella conquistata in terra svizzera è una coppa speciale per lui. Titolare e fascia da capitano (mai indossate nelle precedenti due finali), il numero 23 non riesce ad esprimersi al meglio nel primo tempo, dove il Liverpool ha le redini del gioco in mano. Nella ripresa, dopo il pari di Gameiro, in sei minuti (dal 64’ al 70’) confeziona i gol che decideranno la finale e poi la Coppa andrà al cielo. Tutto come in un sogno, difficile solo da immaginare quattro stagioni fa. Ma il calcio è bello per questo.