COMAN, UN VERO KING
Non chiamatelo plusvalenza. Lui è soltanto l'autore del gol vittoria della finale di Champions League. E' il re, "king", con la corona della coppa dalle grandi orecchie. Kingsley Coman regala il titolo al Bayern Monaco, l'uomo che non ti aspetti, l'uomo meno atteso con una rete meno attesa, di testa. A lui la Champions, alla Juventus, invece, resta una plusvalenza. Facendo un passo indietro, nel 2015, Coman era in campo con la maglia dei bianconeri a Berlino per giocarsi la finale contro il Barcellona, persa a vantaggio dei blaugrana. C'era Neymar nel gol in contropiede proprio contro Coman. Cinque anni dopo è il francese che batte il brasiliano. Oggi il Bayern si gode l'investimento. I bavaresi nonostante spendano sul mercato si trovano sempre col bilancio in attivo. La Juventus, invece, non ha creduto al "King" e ha pensato di adoperare una plusvalenza piuttosto che attendere il giocatore arrivato a parametro zero dal Paris Saint Germain. Con la Juventus saluta registrando 22 presenze e una sola rete. Coman inizia negli allievi del club parigino, la selezione Jugend per poi arrivare dall'under 17 all'under 19 fino alla prima squadra. Ne Blanc ne Ancelotti danno fiducia al ragazzo di Parigi con passaporto guadalupegno. Saranno in totale quattro le presenze con i parigini e con i due allenatori. E' il Bayern Monaco, invece, a credere in lui. Qui ritrova Ancelotti che gli concede 35 presenze, le stesse con Guardiola mentre saranno 44 con Niko Kovac ma in ruolo più avanzato e capace di spaziare in tutti i settori di gioco offensivo. La consacrazione e la maturazione sotto il punto di vista tattito arriva con Flick e proprio per la sua titolarità con il tecnico tedesco, Coman accusa qualche infortunio di troppo. Chiude l'attuale stagione in Bundesliga con 15 presenze e 3 reti. Ragazzo umile, Coman, classe 96, ha evoluto molto il suo gioco. Da ragazzino giocava prevalentemente sulla fascia sinistra, più un centrocampista esterno che offensivo. Alla Juventus avanza in fase d'attacco giocando anche a destra ma l'evoluzione arriva al Bayern dopo che Flick lo schiera in alcune occasioni anche come falso 9. Dalla trafila nelle giovanili del PSG, alla finale proprio contro i francesi.
"La vendetta del King", come in un film. Foto: Twitter Bayern