CONCRETO E GLACIALE: LUKASZ TEODORCZYK, PROFESSIONE BOMBER
15.11.2016 | 09:25
La settimana lunga dedicata alle Nazionali sta per finire, ma questi continuano a essere i giorni dell’Anderlecht, avuto riguardo al nostro consueto approfondimento quotidiano. Ieri avevamo acceso i fari su Leander Dendoncker, gioiello belga che Roberto Martinez sta lanciando nella sua patinatissima selezione, oggi è la volta di Lukasz Teodorczyk, cognome non facile da scrivere – comunque una passeggiata di salute rispetto a Blaszczykowski – mentre è semplicissimo tenere a mente l’immagine che sta rappresentando in questa prima parte di stagione: una rete che si gonfia, il gol, sublimazione ultima del gioco del calcio. Già 16 quelli messi a segno dall’attaccante dell’est, concreto come pochi, in tre mesi abbondanti. Ha iniziato il 7 agosto, alla prima di campionato contro il Kortrijk, non si è più fermato. Ieri sera l’ultimo sigillo, una zampata sottomisura a capitalizzare il preciso assist servitogli proprio dall’ex Fiorentina Kuba nell’amichevole Polonia-Slovenia. La temporanea uscita di scena di Milik, infortunatosi al crociato proprio difendendo i colori della rappresentativa del suo Paese, gli ha aperto le porte della titolarità (ieri sera mancava anche Lewandowski) e lui ha sfruttato appieno l’occasione concessagli dal ct Adam Nawalka.
A 25 anni Lukasz, nato a Zuromin il 3 giugno del 1991, sta vivendo la fase migliore del suo percorso. Un’equa compensazione rispetto ai gravi infortuni che hanno rischiato di condizionargli la carriera: lesione dei legamenti della caviglia, storia dell’estate del 2014, e ben due fratture del perone, datate 2011 e 2015. In quest’ultimo caso il brutto stop ha inficiato parecchio la sua avventura alla Dinamo Kiev, la società che detiene ancora la proprietà del suo cartellino. Ancora per poco, verrebbe da aggiungere, dal momento che tutto lascia presagire che l’Anderlecht eserciterà presto il diritto di riscatto pattuito la scorsa estate, magari per poi rivenderlo al migliore offerente. Il club di Bruxelles lo ha scelto per rimpiazzare Stefano Okaka, volato al Watford dopo una sola stagione chiusa con 14 gol all’attivo in campionato. Ma nessuno nell’ambiente bianco-malva sta rimpiangendo l’ex Samp: Teo della Jupiler Pro League è attualmente il capocannoniere a quota 9 (in 13 partite), mentre in Europa League viaggia alla media di 1 gol a partita nei 6 incontri sin qui disputati, playoff compresi. Niente male davvero. Formatosi nel MKS Wkra Zuromin, la compagine del suo luogo natio, prima di affinarsi nel settore giovanile del Polonia Varsavia, il bomber polacco fino al 2014 aveva militato soltanto in patria. La Dinamo Kiev lo prelevò infatti nel 2014 dal Lech Poznan, la formazione con la quale si era imposto all’attenzione generale. Fin qui, in totale, sono 69 le reti realizzate in 152 gare da professionista. Numeri ai quali vanno aggiunti quelli relativi alla Nazionale: 11 presenze e 4 gol nella maggiore, altrettanti nelle 10 sfide disputate tra Under 20 e Under 21.
Adeguatamente strutturato dal punto di vista fisico (185 cm per 76 kg) e munito di una buona tecnica di base, Teodorczyk non rispecchia perfettamente i canoni dell’eleganza calcistica, rimedia qualche giallo di troppo, ma colma questi piccoli gap con la ferale (per gli avversari) glacialità negli ultimi 16 metri, sotto porta è una sentenza, e con la sua versatilità: Lukasz può giostrare infatti sia da prima che da seconda punta. Può fungere da riferimento principale del reparto avanzato, ma anche indietreggiare tra le linee per prendere palla e smistarla lungo il fronte offensivo. Per quanto riguarda il suo futuro, non ci sarebbe da stupirsi se a stretto giro di posta gli vedessimo fare un biglietto aereo ancor più prestigioso: limitando l’indagine agli ultimi dieci giorni, Teodorczyk è stato accostato a Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen, Red Bull Lipsia, Milan, Everton, West Ham e Sunderland. Ancora siamo a livello di rumors, ma indubbiamente gli occhi di mezza Europa sono puntati sulla capitale belga. E le speranze dell’Anderlecht di riagguantare il fuggitivo Zulte-Waregem e puntare, così, al titolo numero 34 della sua storia – dopo due anni di digiuno – passeranno essenzialmente dai gol di Teo.
Foto: Twitter Anderlecht