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Conte, il momento più difficile. Tra gli spifferi Chelsea e quella sensazione…

20.10.2017 | 23:35

Chelsea Conte

Antonio Conte attraversa il momento più difficile da quando è alla guida del Chelsea. Lo scorso anno, senza coppe europee, vinse il campionato al primo tentativo, mettendo a tacere chi parlava di scotto del noviziato e, soprattutto, rivitalizzando quello stesso organico che per il 90% l’annata precedente aveva chiuso in decima posizione, dopo essere stato lasciato da Mourinho a Hiddink sull’orlo della retrocessione. Le successive sconfitte nelle finali, Coppa d’Inghilterra e Community Shield, entrambe contro l’Arsenal del Wenger perdente di successo (cit. Mou), non avevano comunque scalfito il colpaccio Premier. L’inizio di questa stagione invece sì, senza badare troppo agli inglesi che ricordano il fresco precedente Ranieri, defenestrato dopo un’impresa dieci volte maggiore. I blues campioni in carica, dopo sole otto giornate, sono già a 9 punti dal Manchester City schiacciasassi, che oltretutto ha vinto lo scontro diretto a Stamford Bridge, e davanti hanno altre tre squadre, compreso il Watford dei Pozzo splendida quarta forza nonché avversario di domani. Verosimilmente l’obiettivo principale diventerà la Champions, dove soltanto una grandissima Roma ha impedito al Chelsea di essere a punteggio pieno nel girone.

Orbene, se a questo aggiungiamo l’ammissione di mercoledì sera (“Ho sbagliato io a cambiare modulo”) e i malumori che iniziano a trapelare dallo spogliatoio, tra gli spifferi dei tabloid – che contano storicamente su gole profonde – in merito ai metodi di allenamento, non particolarmente graditi, e il plateale vaffa di David Luiz all’atto della sostituzione contro i giallorossi, ecco che il quadro inizia a farsi un po’ più controverso. “È normale sentire la pressione, ma io sono tranquillo perché so di dare sempre tutto me stesso”, così oggi l’ex ct azzurro si è espresso in conferenza stampa. Ma la sensazione che resta è una, questa: quando un mese fa circa, praticamente all’alba della stagione, Conte proferì quelle parole intrise di nostalgia per l’Italia (al netto delle successive correzioni di tiro), manifestando la sua intenzione in un futuro non troppo lontano di tornare ad allenare nel nostro Paese, forse qualcosa è cambiato nella mente dei suoi uomini, a maggior ragione considerato che appena due mesi prima il tecnico aveva strappato ad Abramovich un ricco rinnovo fino al 2019. Senza dimenticare che in estate Don Antonio aveva pubblicamente esternato il suo malumore per un mercato che, alla fine, i colpi glieli ha comunque regalati, magari non tutti quelli richiesti. Il rischio è quello di perdere il controllo della truppa: sarebbe il colmo per un top come lui, abituato ad ottenere sempre il 110% dai suoi calciatori ma adesso chiamato a trovare la necessaria continuità, per affrontare al meglio il suo secondo anno londinese.

Jody Colletti

Foto: sito ufficiale Chelsea