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Conte, il ristorante da 1000 euro e l’esame chiamato Barça

20.02.2018 | 00:01

Antonio Conte e il ristorante da 1000 euro: la storia ricomincia dal cliente più difficile che l’urna di Nyon poteva abbinare al suo Chelsea. Il tecnico leccese, che in conferenza ha abbondantemente messo le mani avanti, agli ottavi di finale dovrà vedersela con il Barcellona, dovendo peraltro disputare la gara di ritorno al Camp Nou. Dopo aver vinto la Premier al primo colpo, Conte quest’anno non si sta confermando. In campionato è stato costretto subito ad abdicare: attualmente i Blues sono quarti, a meno 3 dal secondo posto ma a meno 19 dal Man City padrone, e vantano un solo punto di vantaggio sul Tottenham quinta forza. In Coppa di Lega sono stati eliminati dalla bestia nera Arsenal, che aveva già scippato loro Coppa d’Inghilterra e  Community Shield, ma sono ancora in corsa in questa edizione della FA Cup. Due settimane fa, dopo i due fragorosi tonfi contro Bournemouth e Watford, l’ex ct azzurro ha rischiato concretamente l’esonero. Poi i successi conseguiti sulla pelle di West Bromwich e Hull City hanno parzialmente rasserenato l’ambiente. Anche se ad oggi scommettere sulla permanenza di don Antonio nella prossima stagione, in aderenza al contratto valido fino al 2019, non sarebbe semplice. I rapporti difficili con la plenipotenziaria Marina Granovskaia, le continue critiche al mercato malgrado quest’anno la società abbia investito – compresi i bonus – circa 300 milioni di euro (sic!) per i soli cartellini, e il rendimento incostante della squadra: questi gli ingredienti che, a dispetto delle parole di circostanza, lasciano presagire che l’anno prossimo a Stamford Bridge potrebbe esserci un nuovo inquilino. Stasera, il complicatissimo oste Barça con cui fare i conti. Per Conte, il cui tallone d’Achille anche in Inghilterra sono state le Coppe (fin qui essenzialmente nazionali, nel girone di Champions è stato ridimensionato dalla Roma), al di là del discorso qualificazione con i favori del pronostico appannaggio dei catalani, arriva un importantissimo esame tattico. Il confronto con quell’Ernesto Valverde che ha mutato in pochi mesi l’essenza del Barcellona, rendendolo molto più blindato rispetto ai tempi del tiqui-taca. Basti pensare che finora i blaugrana tra Liga (che comandano con 7 punti di vantaggio sull’Atletico), Coppa del Re (dove affronteranno in finale il Siviglia di Montella) e Champions hanno subito soltanto 14 gol. E la fase offensiva non ne ha risentito granché: miglior attacco della Liga a quota 61, 90 i gol realizzati in totale nelle varie competizioni. I catalani sono imbattuti in campionato e Coppa dei Campioni, sconfitti soltanto dall’Espanyol in Coppa del Re (ko poi rivelatosi ininfluente) e dal Real Madrid in estate in Supercoppa. Dall’allenatore salentino ci si aspetta qualche stratagemma tattico, quel quid in più che può servire per provare a scalare la montagna chiamata Barça. Di fronte ci sarà Leo Messi, uno dei proprietari del ristorante da 1000 euro: un esame fondamentale non solo per il Chelsea, ma anche e soprattutto per Conte.

Foto: London Evening Standard