Ultimo aggiornamento: mercoledi' 18 dicembre 2024 19:48

Conte: “Sfida che arriva nel momento giusto. Nessuna paura. Metteremo sudore e sacrificio. Sul modulo…”

26.06.2024 | 16:43

Ultimi passaggi della conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte come nuovo allenatore del Napoli.

Queste le sue parole: “Sicuramente è una sfida che arriva nel momento giusto. Penso di essere un allenatore che comunque ha maturato esperienze, che mi portano ad affrontare quest’affascinante sfida con grande voglia. Una persona mi ha chiesto: ‘Ma non hai paura di andare ad allenare il Napoli?’. Ma paura di che? Per me è un piacere, sapendo le difficoltà della sfida. Chi mi conosce sa che ha me non ha mai regalato niente nessuno. Mai. Io quello che ho conquistato l’ho sempre conquistato con sudore e sacrificio, è quello che mi hanno insegnato i miei genitori ed è quello che cerco di trasmettere a mia figlia e ai miei giocatori. Noi dobbiamo capire che abbiamo il privilegio, la fortuna e il talento che ci ha dato il Signore, però dobbiamo anche sapere che il talento senza la voglia di lavorare, senza a volte anche l’ossessione di migliorarsi, non è niente. Io so che questa sfida arriva nel momento giusto per me come persona, perché ho proprio voglia di godermi questa passione e quest’entusiasmo. Perché per me la cosa difficile sarà di cambiare ecco l’entusiasmo e questa passione, però sono convinto di poterlo fare perché ci metterò tutto quello che ho, come ho fatto in passato, questo sia chiaro“.

Fra poco c’è il ritiro… Un commento alle dichiarazioni recenti di Lukaku? “Sicuramente c’è tanta voglia di riniziare la nuova stagione. Parlando con il club, quando succedono annate come la scorsa, non bisogna comunque farsi prendere dal panico. Bisogna essere freddi, analitici, fare le giuste considerazioni e prendere le giuste decisioni. Io penso che come rosa di giocatori, la maggior parte di loro verrà confermata. Perché li considero dei giocatori validi sotto tutti i punti di vista, non solo tecnico-tattico ma anche come uomini. Cercheremo di fare quelle cos,e che non saranno tante, ma dovranno essere mirate affinché ci possano portare dei benefici e ci possano portare a rinforzarci. Questo sicuramente cercheremo di farlo. Ecco perché quando parlavo di basi solide, le competenze sono importanti. Nello scegliere i calciatori, nel prendere le decisioni giuste. Perché comunque io so anche che forse il mio più grande pregio è quello di riuscire anche a migliorarlo il calciatore. Il mio obiettivo è quello e spesso e volentieri ci sono riuscito. So che posso contare su una buona base qui a Napoli. È inevitabile che ci saranno delle situazioni in entrata e in uscita che cercheremo di fare nel migliore dei modi, rispettando sempre i nostri parametri. Cercheremo di fare le cose giuste per diventare più forti. Per quanto riguarda Romelu Lukaku, stiam parlando di un giocatore forte, come con Osimhen parliamo di giocatori eccellenti. Non c’è nessun commento da fare, c’è solo da ammirarli quando giocano e sperare sempre di averli dalla propria parte e mai contro“.

Su quale reparto bisognerà intervenire maggiormente? Buongiorno è un obiettivo del Napoli? I numeri spesso non dicono la verità, però comunque debbano far fare delle riflessioni. L’anno scorso il Napoli ha preso 48 gol, ha finito per essere la decima peggior difesa del campionato, e stranamente siamo finiti decimi. E la cosa che lascia un pochino sconcertati è che abbiamo subito 27 gol in casa, giocando al Maradona, la 15esima peggior difesa. In trasfera invece solamente 21 gol subiti che sarebbe la quinta miglior difesa. Quello che sicuramente bisogna fare è trovare un equilibrio, perché io non ho mai visto squadre che vincono o che si qualificano in Champions con delle difese che prendono tantissimi gol. Io parto dal presupposto che nel calcio se vuoi avere un fine vincente ci deve essere sempre un equilibrio, il troppo offensivo o difensivo non portano da nessuna parte. Bisogna sempre trovare la giusta via di mezzo, cercare di equilibrare. Noi dobbiamo un attimo fare delle riflessioni e capire, perché poi quando prendi gol non è questione esclusivamente dei difensori e del portiere, così come quando fai gol. È tutta la squadra che lavora in fase difensiva e offensiva. Facendo delle analisi vogliamo sicuramente apportare dei correttivi. Girano tanti nomi… Cercheremo di trovare il profilo migliore, ripeto, rispettando sempre determinati parametri. Questo deve essere chiaro. In difesa cercheremo di fare qualcosa sia dal punto di vista tattico che a livello proprio di cambio generazione di uomini, per dare più equilibrio e più sostanza“.

Le lancio un altro slogan: ‘Scurdammece o passato’. Si immagina una difesa a tre? “Hai perfettamente ragione perché il passato ormai è passato no? però penso che nei momenti di difficoltà ogni tanto bisognerà vedere, due anni fa abbiamo vinto lo scudetto e l’anno scorso abbiamo fatto un’annata sicuramente da dimenticare. ‘Scurdammece o passato’ sicuramente è giusta, però penso che il dolore ce lo dobbiamo portare un po’ dentro. Quel dolore ci aiuterà quest’anno a fare quel qualcosa in più di cui noi abbiamo bisogno. Questo è fuori dubbio. Dal punto di vista tattico, le caratteristiche dei giocatori sono molto importanti. Noi abbiamo dei giocatori con caratteristiche importanti soprattutto dal punto di vista offensivo. Io penso che l’allenatore bravo è quello che mette i giocatori in condizione di esaltare le proprie caratteristiche. Io non andrò mai dietro a una mia idea per snaturare i calciatori che ci sono. Io cercherò sempre di trovare l’idea giusta per esaltare le caratteristiche dei nostri giocatori. Da un punto di vista tattico penso che saremo molto duttili, poi ci voglio lavorare con questi ragazzi, perché sto parlando di calciatori visti in televisione. La sostanza è quando io li ho sotto mano percepirò veramente le caratteristiche di ogni singolo giocatore. Poi una mia idea ce l’ho già, però la voglia sarà sempre quella di fare un gol in più dell’avversario altrimenti non vinciamo

Quanto sarà utile non avere le coppe e allenare il suo gruppo per cinque-sei giorni a settimana? Io parto dal presupposto che faccio lavorare il giusto. O sono altri che non lavorano… Se io paragono il mio lavoro rispetto a quello che ero abituato da fare da giocatore, io penso che a livello di fatica facciamo un terzo oggi. Il pallone è diventato un mezzo molto più utilizzato, si utilizza molto di più il pallone perché si distraggono e non ci pensano e fanno meno fatica. Però penso che a volte la fatica bisogna sentirla, perché nella fatica impari a conoscere te stesso, a reggere lo stress, la pressione, la difficoltà. E quindi dietro il metodo lavorativo c’è una filosofia, che ho comunque creato nella mia testa dopo 15-20 anni di carriera calcistica. Avendo anche il piacere di essere comunque allenato da un punto di vista fisico da un figlio di Napoli, che mi piace ricordare è Gianpiero Ventrone che purtroppo non c’è più. Quindi noi lavoreremo il giusto per migliorare, lo faremo senza se né ma“.