Ultimo aggiornamento: giovedi' 26 dicembre 2024 12:56

Copa America Centenario: il gruppo D ai raggi X

04.06.2016 | 20:45

Nemmeno un anno fa Claudio Bravo, capitano del Cile, alzava al cielo di casa la Copa America, eppure è già tempo di tornare in campo per celebrare il centesimo anniversario della fondazione della Conmebol. Non a caso la storica edizione della manifestazione continentale è organizzata, per la prima volta, da un Paese collocato geograficamente fuori dal Sudamerica: gli Stati UnitiAll’interno di questo nuovo spazio vi presentiamo le 16 Nazionali che si sfideranno dal 4 al 27 giugno.

GRUPPO D

CILE (4-3-3)

Lo dice lo stesso incipit della nostra rubrica: un anno fa, davanti al proprio pubblico, il trionfo più bello. Ai rigori contro l’Argentina, al termine di una battaglia sportiva difficilmente pareggiabile. E quest’anno, considerate le premesse e gli elementi che ne compongono la rosa, pensare a una doppietta non è un pronostico così azzardato. Merito di un gruppo solido, coeso, che non ha perso lo smalto nel passaggio da Sampaoli a Pizzi. Superare il girone sarà il primo e più agevole obiettivo, dopo la strada sarà in salita. Una salita tuttavia resa più docile dalla spina dorsale dell’undici titolare: Claudio Bravo, Arturo Vidal, Alexis Sanchez. Tre leader, impostisi nel Vecchio Continente e autentici trascinatori. Da segnalare la presenza degli ‘italiani’ Medel, Pulgar e Pinilla e delle vecchie conoscenze Isla, Castillo e Vargas. Primo o secondo posto? L’unico esito su cui domina l’incertezza è distante 270 minuti. In una lotta che vedrà come altra protagonista proprio quell’Argentina in cerca di vendetta dopo il ko del 2015.

ARGENTINA (4-3-3)

Insieme con il Brasile, la favorita numero uno. E non potrebbe essere altrimenti: storia, blasone, campioni, palmarès, tutto è dalla parte della Selecciòn. Basta leggere soltanto i nomi che compongono il parco attaccanti del Tata Martino: Aguero, Higuain, Lavezzi, Messi, oltre ai “falsi centrocampisti” Pastore, Lamela e Di Maria. Tecnicamente, il top a livello mondiale. E pensare che a casa sono rimaste due punte di diamante non da meno come Tevez e Dybala. Unico punto debole la terza linea che, oltre a Otamendi e Rojo, non può contare su elementi di particolare spicco. La mediana può essere definita come il “reparto mercato”: Banega è in procinto di sbarcare all’Inter, Biglia è a metà tra il rinnovo con la Lazio e il richiamo dei grandi club europei, Mascherano piace molto alla Juve ma il Barça non vuole lasciarlo partire. Se l’Uruguay può contare su un Suarez – almeno inizialmente – a mezzo servizio, l’Argentina avrà dalla propria il Pipita: inutile ricordare cosa ha fatto nell’ultima stagione. 14 volte la Copa America in bacheca, ma l’ultima risale al 1993. E’ il momento giusto per rispolverare quello scaffale…

BOLIVIA (4-5-1)

Superare questo raggruppamento sarebbe un’impresa paragonabile a quella del Leicester campione d’Inghilterra. L’anno scorso l’obiettivo fu raggiunto, salvo poi essere eliminata ai quarti dal ben più quotato Perù. Stavolta il coefficiente di difficoltà aumenta esponenzialmente, specie perché avere le finaliste della passata edizione come avversarie sin da subito non è affatto ben augurante. E allora il traguardo minimo sarà fare bella figura. Le speranze saranno riposte tutte nei piedi di Juan Carlos Arce, 31enne attaccante del Club Bolivar che ha all’attivo 7 reti in Nazionale. Occhio a Bruno Miranda dell’Universidad de Chile, un classe 1998 che presto potrebbe far parlare di sé anche ad alti livelli. Nel 1963 il primo e unico trionfo nel torneo: oggi, a distanza di 53 anni, spazio per i miracoli sembra essercene davvero pochissimo.

PANAMA (4-2-3-1)

Se per la Bolivia passare ai quarti di finale è utopia, qui siamo proprio nel campo della fantascienza. Cenerentola di questa Copa America 2016, se non altro per tutto il Paese c’è stato l’onore e il prestigio di parteciparvi per la prima volta nella storia proprio nell’anno del centenario, grazie al 4-0 rifilato a Cuba. Occhio, però: nella Gold Cup del 2015 Panama è arrivata al terzo posto, battendo ai rigori gli Stati Uniti nella “finalina”. L’esordio contro la Bolivia tra tre giorni, al 99%, servirà a conoscere quale delle due compagini eviterà l’ultimo posto del gruppo D. Due le individualità leggermente superiori alla media: Roberto Nurse, attaccante del semi-sconosciuto Mineros de Zacatecas, e Felipe Baloy, difensore dell’Atlas. In ambito europeo, una possibile sorpresa risponde al nome di Abdiel Arroyo, centravanti classe 1993 dell’RNK Spalato, ancora a caccia di gol tra “i grandi” dopo le buone prestazioni sfoderate con l’Under 20.

Gianmarco Della Ragione   Twitter: OfTheReason90