Corini: “La squadra c’è, Lukaku ha trovato la giocata del campione. Se non capiamo chi siamo diventa tutto complicato”
29.10.2019 | 23:37
Eugenio Corini, allenatore del Brescia, ha parlato dopo la sconfitta rimediata contro l’Inter ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo approcciato bene la partita. Dovevamo assestarci perché abbiamo lavorato su questo sistema per due giorni. Dopo il gol preso con un po’ di sfortuna abbiamo iniziato a spingere, alzare il pressing e abbiamo messo i presupposti di un grande secondo tempo dove c’è stato un dominio assoluto da parte nostre Nel momento migliore una grande giocata di un campione sembrava aver orientato la partita ma abbiamo avuto energia per riaprirla, ci abbiamo provato fino alla fine. Purtroppo ala palla non è entrata, non portiamo a casa niente ma sono orgoglioso di quello che hanno fatto i giocatori. E’ una risposta che mi attendevo, ma non avevo dubbi”.
Risposta di carattere.
“Io parto sempre dal presupposto: dobbiamo capire la dimensione di chi siamo e il tipo di campionato che dobbiamo fare. Abbiamo tanti esordienti portati in A, oggi ne abbiamo fatti esordire due come Alfonso e Mangraviti. Se noi non capiamo dove siamo, chi siamo, da dove arriviamo e dove vogliamo arrivare diventa tutto complicato. Dobbiamo avere equilibrio, stiamo attraversando un momento sfortunato dal punto di vista degli infortuni ma la squadra anche a Genova per 70 minuti la squadra stava vincendo la partita. Lo sviluppo complessivo è da valutare su come sono state fatte le partite e il fatto che ce ne manca una da recuperare”.
Appello alla piazza o al presidente?
“Ho la possibilità attraverso voi di spiegare quali sono le mie ragioni quando ho le possibilità. Il sentimento popolare lo rispetto. Io cerco di fare al meglio il mio lavoro. Creare situazioni di tensione fa solo del male al Brescia. Io voglio il bene del Brescia. Ho ben chiaro quello che sarà lo sviluppo del nostro campionato e che momento stiamo vivendo. Chi vuole approfondire lo può fare in maniera serena. Se si usano strumentalmente situazioni diventa complicato. Fare dentro o fuori ogni partita diventa paradossale, non lo merita nessuno”.
Balotelli?
“Io capisco che Mario accentra tanto. Bisogna lasciarlo tranquillo e lavorare. Le cose non arrivano subito, bisogna avere pazienza e la forza e l’equilibrio di stare dentro le difficoltà, di trovare la condizione, di capire il contesto in cui si trova. Se riuscirà a fare questi passaggi ha tutto perché ancora oggi è un grandissimo calciatore. Il grande calciatore abbina il talento ad altri presupposti che lui sta cercando e io sono contento di accompagnarlo. Come ho detto spesso, io posso accompagnarlo ma lui ci deve mettere tanto di suo”.
Foto: Brescia Twitter